Libreria IoCiSto/ Diego Cugia presenta il suo Corradino di Svevia. Storia (magica) del coraggioso principe adolescente

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Mentre su Piazza del Mercato a Napoli torna la luce, dopo i lavori di restauro finanziati dall’Unesco e grazie a una programmazione culturale voluta dalle associazioni del territorio, in libreria cattura l’attenzione di chi legge il libro fresco di stampa dedicato all’ultimo degli Hohenstaufen che in quella piazza fu decapitato appena adolescente. E il cippo dove avvenne la sua esecuzione è ancora conservato proprio nella chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato al centro di questa rinascita, tra incontri e concerti.
Ma il volume di cui parliamo non verrà presentato qui. Sarà la libreria IoCiSto a ospitarlo: domani, mercoledì 12 marzo alle 18, Diego Cugia proporrà al pubblico Il Principe azzurro. Gli amori, le battaglie, i sogni di Corradino di Svevia, che a sedici anni osò sfidare il mondo (Giunti Editore – Collana H pp. 240 – 16,90 euro).
Quella che viene raccontata è è la storia magica, sigillata come un incantesimo, del bambino eterno che vive dentro di noi. Corradino nel 1266 scese in Italia a capo di un esercito per renderla unita e libera dal papa e dalle potenze straniere, con mezzo millennio d’anticipo su Garibaldi.
L’infanzia del principe dal mantello azzurro con l’aquila sveva è solitaria: vive segregato dalla madre, Elisabetta di Wittelsbach, in un castello in Baviera per paura che possa essere assassinato. È così fragile eppure così invidiato: spettano a lui il regno di Sicilia e la corona di re dei Romani.
Corradino, infatti, è il nipote di grandi imperatori: Federico I, il Barbarossa, e Federico II, lo Stupor Mundi che ha riempito l’Italia di castelli, di belle arti, di cultura. «Io mi sento italiano» confida all’eterno amico Federico d’Austria, che un giorno scenderà in battaglia al suo fianco.
Ma Corradino non ha un modello vivente in cui rispecchiarsi: Corrado, il padre nato e morto in Italia, non lo ha mai conosciuto. Però un giorno lo soccorre un guerriero arabo-normanno: ha combattuto a fianco di Federico II, che in punto di morte lo ha nominato maestro d’armi del piccolo erede dell’Impero.
Gli insegna molto di più dell’arte di tirare con l’arco e della guerra: lo inizia ai segreti della meditazione e a dominare sé stesso. Perché «un vero imperatore raduna il più invincibile esercito dentro di sé». Poi arriverà Fiammetta, col suo incondizionato amore.
Dopo libri come Jack Folla, un dj nel braccio della morte (Rai-Eri, 1998), Il Mercante di Fiori (2002), Tango alla fine del mondo (2013), Nessuno può sfrattarci dalle stelle (2015) Cugia scrive un inno alla giovinezza eterna, quell’indole ribelle e invincibile che si rianima dopo ogni sconfitta e non arretra neanche davanti alla morte. Se non fosse morto Corradino, la storia di Napoli avrebbe imboccato un’altra strada…

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