I temi esistenziali sono certamente molto delicati e pertanto devono essere trattati con molta cautela al fine di non ferire i più, soprattutto le persone molto sensibili e fragili, sottolineando -però- che una cosa è essere sensibili e un’ altra fragili.
Tuttavia, con il passare inevitabile del tempo, che passa per tutti e che non guarda in faccia nessuno, la prima tende spesso e volentieri a sfociare nella seconda e questo ci porta -inevitabilmente- a soffrire e a emarginarci dal mondo e degli altri, vivendo quasi in completa solitudine. Ovviamente stiamo male perché l’essere umano si sa, come gli antichi ci hanno da tempo insegnato, è un animale sociale, e pertanto è stato fatto proprio per stare in mezzo ai suoi simili.
Ma quando si è superata la soglia dei 70/80 anni, e si rimane senza il proprio compagno o compagna e si sente il proprio fisico cedere e la mente annebbiata, non si ama particolarmente uscire di casa, che diventa poi una sorta di mausoleo. Inoltre, viviamo ancorati ai ricordi e a un passato che non c’è e che non ritornerà nemmeno più in quanto tale. Abbiamo paura di vivere intensamente il presente e non pensiamo un solo istante al futuro, che non vediamo roseo e ricco di idee e di prospettive.
Non vogliamo disturbare, questo è il nostro tacito e più profondo imperativo, che nascondiamo gelosamente nel nostro cuore, gli altri, né tanto meno le persone a noi più care e legate a noi da un indissolubile legame di sangue: parliamo dunque di figli e nipoti.
Loro sono ancora giovani e nel pieno delle loro forze e soprattutto hanno, come si suol dire, tutta quanta la vita davanti. Ed è quello che pensa la grandissima protagonista di questo splendido romanzo, Nemmeno una virgola di Guido Domingo, che per non preoccupare la sua unica figlia, non esce dal suo appartamento.
Le bastano la spesa settimanale e le poche visite che lei le fa. I nipoti non sono interessati a starle vicina, perché ormai vinti dalla tecnologia e lontani anni luce dal piacere di trascorrere del tempo con la loro nonna, che cerca di prenderli per la gola con qualche buona torta casareccia.
A farle compagnia c’è un vicino, un ragazzo che viene dal Sud ed giunto a Nord per cercare lavoro, e che in pratica svolge più lui il ruolo di figlio, che non la figlia stessa.
E sarà con la sua complicità e con un insegnante di un’altra città incontrato casualmente, che compirà il viaggio più importante della sua vita, che ormai è praticamente giunta al termine.
Un testo molto particolare e suggestivo, davvero ben scritto, volto a stimolare attivamente la nostra mente e a farci ricordare l’importanza della vita di ognuno di noi, che è sempre un dono meraviglioso e che è pertanto doveroso viverla fino all’ultimo istante che ci rimane a questo mondo. Riflessivo e stimolante. (Costantina Busignani)
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IL LIBRO
Nemmeno una virgola
di Guido Domingo
Pathos Edizioni
romanzo breve
pagine 161
euro 14