Quest’anno la primavera porta a Napoli “La città dei robot” una mostra internazionale dedicata all’intelligenza artificiale, un carico di meraviglie per grandi e piccini, che unisce e non divide generazioni di ragazzi, i millennial degli anni 80, cresciuti con Numero 5 e Terminator, la generazione X nati ancora prima e i baby boomer che questi robot li avevano pensati e creati.
Cinquanta robot andranno ad animare e vivere il Palaeden dell’Edenlandia a Fuorigrotta, una location particolare per una mostra particolare. Negli anni 60 in città aprì il primo parco divertimenti in Italia e tra i primi parchi a tema in Europa, un luogo magico che come la mostra unisce e non divide padri e figli che si troveranno per una volta ancora d’accordo davanti a tale meraviglie della tecnologia.
L’Edenlandia per i napoletani è sempre stato il luogo dove mangiare la graffa calda più buona della città, scoprire il vecchio west, perdersi nella casa stregata e bagnarsi sulle canoe anche in pieno inverno, che tanto all’epoca un raffreddore non aveva mai fatto male a nessuno.
Con un braccialetto al polso i piccoli sognavano e le coppie di ragazzini potevano abbracciarsi strette sulle montagne russe più pericolose d’Italia. Un posto dove tornare, tanti anni fa, la domenica pomeriggio dopo il pranzo dai nonni.
Un posto, dove quegli stessi ragazzini che si nascondevano sulla ruota panoramica, possono portare oggi i loro piccoli per visitare “La città dei Robot” e meravigliarsi di quanto gli anni ottanta ci abbiano segnato e restare sorpresi da un futuro così vicino che immaginavano già da bambini.
Il Palaeden sarà animato e vissuto da robot che ballano e saltano, si muovono e parlano inglese. Prototipi innovativi che interpretano sentimenti umani interagendo con i visitatori, imparando dal contatto con le persone. Come succedeva a Johnny 5 in un vecchio film di fantascienza.
Dopo undici tappe mondiali tra cui Praga e Atene la mostra organizzata da Shake Up Srl arriva a Napoli, pensata e adattata per il pubblico italiano, così come sarà riorganizzata per la prossima tappa a Istanbul. Un impianto di base, un futuro comune alla scoperta di nuove tecnologie che ogni volta si vestono di nuovo per la città che la ospita. A Napoli il robot Diego, in onore di Maradona, parlerà con i visitatori in inglese.
L’Edenlandia sarà per alcuni mesi, fino al 5 giugno, la casa napoletana di robot progettati da ingegneri di fama internazionale.
Tanti i prototipi in esposizioni che potranno interagire con il pubblico.
Ci sono i pet-robot, come Aibo, animali domestici che apprendono dai comandi che gli diamo , se vengono trattati bene diventano buoni e fedeli, in caso contrario ricordate sempre che i cani non si abbandonano e nemmeno i robot. Anche la pesca sportiva non è consigliabile quando ci troviamo di fronte al Pesce Miro, il primo robot pesce acquario che riesce a immergersi nei laghi e nel mondo sottomarino per studiare i pesci curiosi con delle speciali videocamere.
Ogni robot ha un un proprio nome divertente e tutti insieme condurranno il pubblico in un viaggio dove il confine tra realtà e mondo virtuale è sempre più labile. Un nuovo mondo dove Pepper prova emozioni, perché dotato di un cuore e capacità di autoapprendimento e Kiki ha un forte senso dell’umorismo. Come Terminator tanti anni fa un robot può capire il valore della vita umana. Magari un giorno potremmo arrivare a capirla anche noi e smetterla di farci la guerra per mere ragioni economiche.
I biglietti sono acquistabili al botteghino del PalaEden o in prevendita su www.azzurroservice.it. Orari ingresso mostra: dal lunedì al venerdì: 15.00 / 21.00 – sabato, domenica e festivi: 10.00 / 23.00.
Per saperne di più
www.lacittadeirobot.it
Nelle foto, protagonista della mostra esposta a Edenlandia fino al 5 giugno