L’Arte del femminile, mostra fotografica a Villa Pignatelli, con Julia Margaret Cameron, Florence Henri, Francesca Woodman nasce come studio della sensibilità di tre donne fotografe di epoche diverse tra l’800 e il 900.
Non è una consueta collettiva sulla fotografia ma una ricostruzione storica, un dialogo ideale tra tre donne, figure maggiori della storia della fotografia, personalità emblematiche che, a cinquant’anni di distanza l’una d’all’altra, hanno narrato ciascuna la propria epoca.
In mostra la vita, gli usi, i paradossi, le contraddizioni, di tre periodi storici segnati da veloci mutamenti di stili di pensiero, di fare arte tra varie avanguardie artistiche, tra due guerre mondiali che hanno sconvolto l’assetto geopolitico dei cinque continenti. Comune è l’autonomia espressiva delle tre autrici che rivelano sensibilità affini nel rappresentare la figura femminile, attraverso il medium fotografico, facendo, però, emergere il diverso modo rapporto tra uomo e donna, tra donne.
Si passa dalla cultura vittoriana, ridotta a lumicino non esaltante alle moderne avanguardie storiche, fino alla crisi espressiva e sociale degli anni Settanta nel Novecento. E’ un viaggio lungo un secolo e mezzo che ha visto un radicale mutamento nella percezione della donna in seno alla società occidentale.
La fotografia è specchio che riflette di ciascuna autrice la propria identità, la propria sensibilità emotiva e passionale nella rappresentazione del nudo di donna.
Julia Margaret Cameron (1815–1879), sublime ritrattista di uomini famosi del suo tempo, esprime la sua vocazione per la sacralità della famiglia e delle tradizioni. Cela le sue intime inquietudini umana nel far assumere alle sue modelle pose di personaggi allegorici, atteggiamenti sbiaditi privi di femminilità, sensualità, voglia di piacere all’uomo idealizzando la donna vittoriana.
Florence Henri (1893-1982), è presente con i suoi autoritratti e i suoi nudi. Ricorda la New Woman degli anni tra il 1920 e il 30. Esalta la nuova femminilità che mostra ogni donna immersa in ruoli diversi nella società, inserita nelle attività prettamente maschili, vestita senza più merletti e gonne gonfie. E’ la donna che va in bici, in auto, a cavallo, al mare, sfila sulle passerelle, posa sul set della pubblicità, bacia sullo schermo cinematografico, seduce ama anche un’altra donna. Narra la donna, nuda di tabù, tra le due guerre e negli anni del boom.
Francesca Woodman (1958-81) spazia tra la sublimazione della classicità in cui domina, in un linguaggio moderno, natura e compostezza del nudo femminile e la tradizione surrealista che irrompe in immagini con intensa carica corrosiva, fino all’espressività esistenziale seducente. Ogni autrice è presente con 30 immagini, selezionate in modo da far emergere sensibilità comuni, tematiche e rimandi che permettono di scoprire l’opera di ciascuna artista. Le 90 immagini esposte a Villa Pignatelli sono documenti che testimoniano di un’arte capace di raccontare e ricordare la storia dell’umanità. La mostra documenta l’evoluzione dello stile di vita della donna, la sua presenza nel fare arte, le sue conquiste civili attraverso la cultura e la partecipazione alla vita politica attraverso la possibilità di votare e accedere ad incarichi pubblici e politici che per secoli sono stati riservati solo al sesso maschile. Non appare l’angelo del focolare ma l’amazzone sessuata, dinamica, seducente che affascinando con la sua creatività fantasiosa emozionante progetta il futuro per l’uomo.
Mostra fino al 1 maggio 2017. Museo Pignatelli, Napoli Riviera di Chiaia, 200 tel.081.669675
pm-cam.pignatelli@beniculturali.it –
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Biglietto intero: 5 euro Orario ore 10-17 (ultimo ingresso ore 16); martedì chiuso
Sito web www.polomusealecampania.beniculturali.it