“Una sola moltitudine” . Fotografie in bianco e nero di Antonio Biasiucci Da domani, giovedì 28 luglio (opening alle 19.00) fino al 29 settembre a Procida. Le ospita il Palazzo della Cultura nel borgo di Terra murata. Sono scatti realizzati tra l’inverno e la primavera del 2022: suggestioni dalla penombra del vecchio carcere ai paesaggi mediterranei dell’isola. La mostra, inserita nel programma da Capitale Italiana della Cultura 2022 è curata da Gianluca Riccio.
Le immagini esposte, senza ordine cronologico, accompagnano il pubblico insieme ai versi di una poesia di Davide Maria Turoldo: Io non ho mani che mi accarezzino il volto,/ (duro è l’ufficio/ di queste parole /che non conoscono amori)/ non so le dolcezze/ dei vostri abbandoni:/ ho dovuto/ essere/ custode/ della vostra solitudine:/ sono/ salvatore/ di ore perdute.
Un viaggio immaginifico che attraversa Palazzo d’Avalos (ex carcere) edificio simbolo di Procida, posandosi su una moltitudine di scarpe, di indumenti, matasse e reperti particolarmente significativi , che diventano testimoni di una condizione di vita.
Dal carcere – inteso come luogo di reclusione – Biasiucci si sposta al desiderio di libertà e di evasione, in una dimensione onirica in cui le immagini suggeriscono visioni legate ai ricordi e ai desideri del detenuto.
Scrive il curatore Gianluca Riccio: «Interno ed esterno, ombra e luce, paesaggio naturale e paesaggio umano, fuori da ogni schematismo, sono inquadrati da Biasiucci in una stessa dimensione visionaria, come i termini di un corpo unico dalle molteplici facce. Gli ambienti dell’antico carcere – custodi della solitudine dei suoi passati abitanti e delle ore perdute nel chiuso delle sue celle – si aprono ad accogliere la mobilità delle forme del paesaggio mediterraneo; e il limite, una volta invalicabile, di quel luogo di reclusione e isolamento si trasforma nel punto di partenza per l’apertura verso una moltitudine di racconti».