La musica che gira intorno è quella del Taranta power di Eugenio Bennato. Il vento popolare di quei suoni ha attraversato l’Italia e ha avvolto la California con due concerti, uno a Los Angeles e l’altro San Francisco, su iniziativa degli istituti italiani di cultura.
E dopo il successo raccolto negli Stati Uniti, sabato 15 e domenica 16 ottobre, è pronto a soffiare su piazza Mercato, esedra storica concepita da Francesco Sicuro nel settecento che finalmente da agosto si è animata di ritmi tra tradizione e futuro, con il concerto di Valentina Stella, affiancata da giovani talenti partenopei, e con la notte della tammorra di Carlo Faiello.
Welcome to Napoli è musica che gira intorno e sarà gratuita: il cantautore napoletano, che ne cura la direzione artistica, dalla sua pagina di facebook, invita tutte e tutti al festival che racconta le storie di vita del Mediterraneo, narrate nella musica popolare.
Sul palco, un melting pot artistico. In uno scenario suggestivo dove la bellezza si esprime grazie a un concentrato di capolavori artistici e architettonici, dalla basilica del Carmine al monumentale complesso di sant’Eligio,.
Oltre a Eugenio Bennato, ci saranno: Seun Kuti, esponente dell’afrobeat internazionale con gli Egypt 80, Rachele Andrioli con il suo Salento dai rituali ancestrali, la tarantella vesuviana dei Rareca Antica, la banda di fiati Bagarija Orkestar che è una fanfara balcanica napulegna.
E, ancora, Ra di spina, trio vocale casertano che fonde la musica popolare con l’elettronica e rende contemporanea l’elemento arcaico delle melodie tradiziobali, immutate nella loro potenza. Il trio casertano Brigan che presenta in anteprima il nuovo disco “Liburia trip”, un racconto tra passato e presente nel mondo di Terra Felix. E Marina Mulopulos, cantante italo-greca, che, attraverso la sua voce, propone al pubblico l’eco dell’Egeo, di Omero e della storia occidentale.
Il concerto è organizzato da Sponda Sud e finanziato dal Comune nell’ambito del progetto “Napoli città della musica”.
Racconta dal suo website Eugenio Bennato: «Nel 1998 pensai che fossero maturi i tempi per proporre i vecchi maestri della musica popolare italiana a una nuova generazione attenta al recupero della tradizione e dell’identità. L’obiettivo (e il sogno) era di imporre alla World Music il segnale ritmico della taranta, semplice ed inquietante, magico e coinvolgente… Oggi la taranta con il suo segnale musicale e coreutico di danza liberatoria non è più un oggetto sconosciuto e misterioso, e sempre più spesso mi è capitato, nei miei tour internazionali, di scorgere tra il pubblico la presenza inconfondibile di “tarantate” capaci di coinvolgere la platea, da Algeri a Madrid a Colonia a Bangkok a Parigi…».
E contro il pensiero unico, omologante risuonerà in piazza il ritmo travolgente di uno spettacolo che chiude l’estate napoletana e guarda a nuovi progetti. Qui e altrove.


RISPONDI

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.