Felix Policastro negli spazi Summarte di Somma Vesuviana  con una nuova installazione, “Inhiodato”.  E’ un’opera site-specific che l’autore ama definire “Atto d’Arte”. E’ realizzata in acciaio cor-ten ossidato e legno sagomato. Il ritmo, l’andamento, la cadenza, l’ordine, la metodica, compongono questo ultimo lavoro strettamente legato alla situazione imbarazzante cui il mondo intero si trova. Sarà presentata giovedì 13 aprile alle 19. 
Classe 1961, nato sulla riva sud dell’Orinoco,
a Ciudad Bolivar in Venezuela, vive e lavora oggi nella Piana del Vesuvio. Si interessa da subito ai sistemi di comunicazione visiva, coltivando esperienze in diverse discipline ed azzardando, nei primi anni ottanta, una propria espressione artistica, con il solo uso di colori, e forme “fantastiche”.

Felix Policastro
Qui sopra, parte dell’installazione e, in alto, Felix Policastro

Sperimentando tecniche innovative su materiali e supporti naturali indirizza la sua ricerca artistica verso la funzionalità e mira alla definizione del “progetto divino”: Il tentativo di instaurare un rapporto intellettuale tra l’uomo e la natura.
Ha esposto in Italia e  all’estero (Belgio, Londra, Francia, Principato di Monaco, Miami, Sudafrica, Scozia, Iran, Atene). Tra i suoi estimatori, il poeta Felice Carmine Simonetti, con cui ha collborato. E ancora il direttore della galleria Croix Baragnon di Toulouse in Francia che nel 1992, gli dedica una personale intitolata: “Alcabala.“  Tra le sue collaboraziono, quella con la Fondazione Plart.
Gli anni 2000 segnano un arricchimento, per Policastro, di nuovi segni che elabora utilizzando anche il computer e che materializza con la vetro resina, la carta pesta, il rame la cera partecipando a mostre ed eventi di respiro nazionale e internazionale come la 54a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia “lo stato dell’arte” a cura di Vittorio Sgarbi – Padiglione Italia (settembre 2011/gennaio 2012).

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