Una confessione laica, un percorso di vita non romanzata ma reale, una scrittura semplice, senza peli sulla lingua e nemmeno sul cuore. Carlo Kik Misaki Ditto nasce a Potenza nel 1976, le sue origini sono turche e spagnole, vive e lavora a Napoli. Il titolo della sua prima opera è “La pecora rosa” (editore, StreetLib) dove Carlo (il personaggio in questione si chiamerà Claudio) racconta e descrive la sua vita, narra se stesso attraverso i suoi ricordi, ma soprattutto gli altri che hanno fatto parte della sua vita, partendo dall’adolescenza fino ai suoi trent’anni: il libro finisce con il suo trentesimo compleanno.
Lo fa in modo diretto, senza nessuna complicazione letteraria o intellettuale, cosi il risultato è godibile, divertente, ironico.
Nella “pecora rosa” analizza il suo io, le sue strade, tutto quello che lo circonda, è autocritico, usa intelligenti metafore, usando i colori (vedi titolo). Descrive le sue pulsioni di adolescente, le sue prime cotte, la conoscenza del mondo omosessuale, come l’affronta e si relaziona, ma, soprattutto, racconta l’amore.
Interessanti i cambiamenti generazionali, l’accettazione della sua sessualità, la sofferenza di una pseudosolitudine, il rapporto con la famiglia, le donne, i suoi compagni di scuola, il primo cellulare (che sembra una cabina telefonica), il pc dove inizia a relazionarsi fino a non poterne fare più almeno.
E da qui parte una descrizione esilarante del mondo della chat dove scopre le miserie della solitudine che si nasconde dietro una tastiera, fantasmi complicati che diventano, con il tempo, patetiche ombre.
![pecora rosa| ilmondodisuk.com](http://www.ilmondodisuk.com/wp-content/uploads/2017/04/pecora-rosa-212x300.jpg)