Thriller/ L’Adriatica scorre negli anni ’80: esordio letterario del fotografo Marco Guidi. Se la Romagna diventa terra di omicidi

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Un soft thriller tutto romagnolo, in cui tra amicizie, vizi e segreti mal celati si racconta di una serie di omicidi e delle indagini ufficiali per risolverli, affiancate da altre più “amatoriali”, l’esordio letterario del fotografo Marco Guidi che con L’Adriatica scorre negli anni ’80, edito quest’anno da Dialoghi Edizioni si distingue per una precisa caratterizzazione dei personaggi e dell’ambiente romagnolo.
Il romanzo è appunto ambientato in Romagna, tra la zona di Santarcangelo e l’entroterra di Cesenatico; questa scelta caratterizza notevolmente la trama dell’opera, in quanto nella descrizione dei luoghi si percepisce immediatamente l’affetto e la passione che ci mette l’autore.
Affezione che può costituire una “pecca”, perché se da un lato si sorride e si incoraggia l’esaltazione – ai limiti della ridondanza – di una porzione di terra tanto amata, dei suoi innumerevoli personaggi, dei loro ricordi che inoltre spostano l’azione da un preciso presente a puntuali episodi, dall’altro l’esaltazione è puramente autoreferenziale.
Come se l’autore, nel probabile tentativo di sciogliere il proprio io in quella dei vari personaggi – si tratta di un romanzo – e dunque di tradurne il pensiero, per cui anche il linguaggio, non riesca a creare voci capaci di parlare ciascuno la propria lingua. Una ce n’è, come accennato, e trova ampio spazio nelle parole affidate ai capitoli- pensieri di Max Bellavista, personaggio mastice e silenziosamente eroe della combriccola.
Si ha l’impressione, a volte, che nulla di ciò che accada stia accadendo, come fosse un sogno. Che il giallo si trovi nei colori della chioma bionda di Alena, unico personaggio dallo spessore diegetico differente, per quanto tipicamente ritratto come femminile. Celebrata nell’assenza, resta nei pensieri di tutti e tutte. Le sue azoni, sono affidate agli uomini che l’hanno toccata, desiderata, uccisa.
I personaggi femminili, spesso le mogli o le figlie di qualcuno, non intervengono mai, se non quando attrici del proprio destino di seducenti amanti, amiche, mamme e psicologhe. Solo Barbara, hacker per passione, ha un certo peso ai fini della risoluzione del mistero ed agisce con gli uomini e come un uomo. (Sabrina Lisergi)
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