Scenario, il magnifico panorama di Posillipo. Domani martedì 6 dicembre alle 17.30, nell’affascinante teatro di Palazzo Donn’Anna si terrà la cerimonia di premiazione della VI edizione del Premio Nazionale Ezio De Felice per gli studi di Museografia e Museologia.
Ospite d’eccezione della Fondazione De Felice sarà Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, già direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa che terrà la Lectio magistralis “Mettersi in mostre. L’arte classica alla prova del futuro”.
Nel corso della cerimonia, aperta al pubblico fino a esaurimento dei posti, sarà proclamato il vincitore dell’Eedizione 2022. Il Premio Nazionale Ezio De Felice è destinato alle tesi di laurea magistrale che abbiano particolari qualità analitiche e metodologiche, e che contribuiscono a portare idee e proposte originali nel campo degli studi di museografia e di museologia.
La VI edizione ha visto la candidatura di dieci giovani autori di Tesi di Laurea Magistrale, discusse presso le Università Cattolica di Milano, della Campania Luigi Vanvitelli, del Politecnico di Milano, della Federico II di Napoli, Ca’ Foscari di Venezia, Accademia Belle Arti di Firenze, La Sapienza di Roma.
La giuria presieduta da Eugenio La Rocca e composta da Gabriella Belli, Roberto Fedele, Margherita Guccione e Angela Tecce, ha espresso a tutti i candidati il proprio apprezzamento per l’eccellente qualità scientifica dei lavori presentati.
Dopo le votazioni di rito, ha designato i tre finalisti del Premio che, nel corso della cerimonia presenteranno il proprio lavoro: Federica Arcoraci dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Patrizia Boldoni dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Alessandro Medina del Politecnico di Milano.
Al termine della serata, la proclamazione della tesi scelta dalla giuria con la premiazione del vincitore e dei due finalisti.
Il Premio nazionale Ezio De Felice è stato istituito da Eirene Sbriziolo nel 2010 per commemorare i dieci anni dalla scomparsa dell’architetto napoletano, con l’intento di incoraggiare e valorizzare le ricerche e il talento dei giovani studiosi per i musei.
Le ricerche presentate in questi anni, tutte di neolaureati che non abbiano superato i 30 anni di età, affrontano argomenti differenti: dalla riorganizzazione di musei esistenti al recupero ai fini museali di architetture dismesse. E, ancora, dall’educazione al patrimonio, alla fruizione emotiva dell’opera e al rapporto fra passato e contemporaneità, fra museo e territorio.