Antiche lettere finiscono nel web. Diventando moderni podcast. Tanti gli suoi interlocutori epistolari: da Giuseppe Mercalli a Gabriele D’Annunzio, da Marussia Bakunin a Giuseppe Martucci. Nel prezioso epistolario del Fondo Adelaide del Balzo Pignatelli principessa di Strongoli custodito a Napoli nell’antica cittadella monastica di Suor Orsola ci sono missive private inviate alla Principessa da alcuni tra i personaggi più influenti della Napoli e dell’Italia di fine Ottocento.
Adesso l’intero Fondo Pignatelli, accanto al consueto percorso di visita ‘museale’, sarà anche un portale dove navigare tra immagini digitali e trascrizioni per interrogare i contenuti, vedere i documenti, ascoltare podcast e narrazioni e ritrovare le tracce di una storia che da Napoli si apriva all’Europa e al mondo.
L’idea si è concretizzata grazie al finanziamento della Regione Campania e al lavoro della cooperativa europea Read Coop ideatrice della piattaforma Transkribus per la digitalizzazione, il riconoscimento del testo basato sull’ intelligenza artificiale, la trascrizione e la ricerca di documenti storici da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento e in qualsiasi lingua. 
Le voci che in oltre 50 anni di storia (dal 1880 circa al 1932) sono state riconvertite in percorsi narrativi audiovisivi (podcast e video brevi), modellati in uno storytelling immersivo, come spiega Vittoria Fiorelli, direttroce dell’Archivio Storico di Suor Orsola e coordinatrice scientifica del progetto di digitalizzazione del Fondo Pignatelli.
Un lavoro di studio e ricerca lungo esattamente un anno, finanziato dalla Regione Campania e realizzato anche grazie al sostegno della Soprintendenza ai beni archivistici e bibliografici della Campania e con la collaborazione scientifica dell’Archivio di Stato di Napoli e del Centro studi delle Residenze Sabaude di Venaria Reale.
Molto prezioso da un punto di vista storico perché e vivifica uno dei segmenti di maggiore interesse dell’Archivio Storico del Suor Orsola Benincasa, custode di tracce della della vita privata, della famiglia e della fitta rete di relazioni di una delle personalità femminili più complesse e multiformi che abbiano lasciato un’impronta duratura nel panorama napoletano e italiano nei primi decenni di costruzione dello Stato nazionale.
Si apre, così, al pubblico uno scorcio su Napoli in un momento delicato della sua storia, quando la trasformazione da capitale di un antico Regno europeo a capoluogo meridionale, meta cosmopolita dei viaggi nel Mediterraneo, impose un cambiamento di prospettive nel quale vecchie e nuove élite furono obbligate a ripensare il proprio ruolo in un percorso molto più radicale del semplice trasferimento di fedeltà da una Corona a una nuova dinastia regnante.
Dama di Corte della regina Margherita e autorevole esponente di un sistema di relazioni tanto intellettuali quanto politiche, la nobildonna fu artefice, insieme alla pedagogista Maria Antonietta Pagliara, della realizzazione di un visionario progetto di formazione attiva e professionalizzante per le donne.
E da governatrice e direttrice dell’Istituto Suor Orsola intrattenne rapporti col mondo europeo della cultura attraverso una fitta e continua corrispondenza con intellettuali, scienziati, artisti e musicisti in uno scambio che oggi tratteggia un clima di positivo attivismo.
Per saperne di più
https://archivistoriciisob.transkribus.eu/
In foto, la principessa di Stringoli Adelaide del Balzo Pignatelli nel ritratto di Paolo Emilio Passaro custodito nel Museo Storico del Suor Orsola

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