Terroni uniti dal concerto del primo maggio fino a mezzanotte in Piazza Dante a Napoli. Sul palco: Eugenio Bennato, Enzo Gragnaniello, 99 Posse, Jovine, Ciccio Merolla, Daniele Sepe, Foja, La Maschera, Maldestro, Franco Ricciardi, Tommaso Primo, Tartaglia Aneuro, Speaker Cenzou, Sud Express, Assurd, Asya, Cultural Boo Team, Peppoh, Oyoshe, Dope One, Tueff, Joe Petrosino, Blindur, Batà ngomà, Valentina Stella, Alan Wurzburger, ‘O Rom, Mazurk, Capone & BungtBangt, MALMÖ, Mbarka Ben Taleb, Aldolà Chivalà, Loredana Daniele, Gnut, Mujeres Creando, La Pankina Krew, Mariotto, Francesca Fariello, Ventinove e Trenta, Capatost, Francesco Di Bella, Chiodo Fisso, Pietra Montecorvino, Amed Key & RSP Sound System, Lelio Morra, Ivan Granatino, Claudia Megrè, Baba Sissoko, Tonino Carotone, Barcelona Gispy balKan Orchestra, Vallanzaska, Flaco Punx, Piotta, Muro del Canto, R.A.K( Barracruda Fam-Roma), Clavers Gold, Mimmo Epifani, Picciotto & Gold Diggers.
Con loro anche Elias, il giovane artista di strada rumeno, accolto dai napoletani come un figlio.
Elias, che vive ormai da dieci anni a Castellammare di Stabia è l’ esempio della musica come ponte ideale per unire i popoli, cancellando diversità e pregiudizi. Isieme a Valentino Voice ha inciso, infatti, una canzone “Napoli dint’ ‘o core”, dedecata a Napoli, che è subito diventata virale (https://www.youtube.com/watch?v=owvG13qY1Vw )
Con il concertone del primo maggio nascono anche i Terroni radiofonici uniti da un’idea di Gianni Simioli, uno dei presentatori dello show, che ha pensato di unire tutte le realtà radiofoniche e portarle sul palco del primo maggio. “In un’occasione come questa, in cui la musica unisce, non potevamo pensare di dare l’esclusiva ad una sola emittente – afferma Simioli – e così ho pensato di chiamare tanti colleghi, speaker di diverse radio, uniti verso un solo scopo, quello di dar vita ad una serata all’insegna della coesione e dell’amicizia nello spirito dei “Terroni Uniti”.
Nella conduzione lo affiancheranno Paolo Caiazzo, Peppe Iodice, Cristina Donadio, Francesco Paoloantoni, Loredana Simioli . E si avvicenderanno anche tante voci di chi lavora per tenere acceso il punto focale della giornata del primo Maggio, la festa dei lavoratori appunto, che a Napoli, più che mai, diventa la festa ribelle dei lavoratori a nero, d Siamo terroni perché difendiamo il nostro territorio: lo difendiamo dai rifiuti, dalla malavita, dallo sfruttamento, dalla finanza predatoria.
In foto, il gruppo dei terroni uniti