Due volte Caravaggio. A Napoli che fu anche la sua città. Prima occasione per parlare del genio ribelle e dissoluto, domani, giovedì 4 maggio alle 16, al Museo di Capodimonte (via Miano, 2). Nella cornice degli Incontri sul restauro 2017. L’appuntamento è con “Caravaggio: tecnica e stile” per il ciclo curato da Paola D’Alconzo e Angela Cerasuolo e organizzato dal Dipartimento di studi umanistici dell’Università Federico II in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte e l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Marco Cardinali e Beatrice De Ruggeri (Emmebi diagnostica artistica) interverranno con approfondimenti sull’opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio, mettendo a fuoco la tecnica pittorica (dagli scritti di critica d’arte alla comparazione e interpretazione degli esami scientifici e dell’imaging multispettrale) e lo studio dei procedimenti compositivi e della struttura materiale, resi possibili grazie alle ricerche diagnostiche e all’evoluzione delle tecnologie di indagine che aiutano a comprendere come dipingeva l’autore della “Flaglellazione di Cristo”.
E tra le altre opere si parlerà proprio di questa, esposta al secondo piano del museo e patrimonio del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. Realizzato per l’altare di una cappella della chiesa di San Domenico Maggiore, nel 1607, durante il primo soggiorno napoletano del maestro lombardo, il dipinto è custodito dagli anni Settanta nel Museo, dove è collocata al termine del lungo cono prospettico della pinacoteca. Le possenti figure di Cristo e dei tre aguzzini, bloccate come in un’istantanea fotografica, avanzano dall’oscurità dello sfondo in cui si intravede la colonna. Una luce potente investe i personaggi, indaga i dettagli naturalistici e contribuisce alla resa del dramma, di cui viene sottolineato principalmente l’aspetto umano.
Sul mistero di un quarto Caravaggio si sofferma il nuovo spettacolo di Nartea “84 giorni – Le ombre di Caravaggio” che debutta sabato 6 maggio (ore 18.30 e 20.15), a Palazzo Ricca, sede dell’Archivio Storico del Banco di Napoli (via Tribunali 214), scritto e diretto da Febo Quercia, con Sergio Del Prete, Annalisa Direttore, Andrea Fiorillo, Matteo Lanzara, Antonio Perna, che partendo da una fede di credito ritrovata presso l’Archivio Storico del Banco di Napoli, ricostruisce scenicamente le vicende misteriose legate alla realizzazione di un quarto Caravaggio a Napoli.
Amante di donne e di uomini, spavaldo nel guardare in faccia la vita come la morte, Caravaggio incontra un uomo senza scrupoli, il mercante Radolovich. A lui, che tenta di rubargli l’anima imponendogli la commissione di un quadro il cui soggetto Caravaggio definisce mediocre, opporrà tutta la sua grandezza d’artista.
Testimonianza certa vuole che il quadro di Radolovich sia stato pagato all’artista in anticipo: 200 ducati. Lo attesta una fede di credito ritrovata tra le cedole di pagamento dell’Archivio Storico del Banco di Napoli. Della Madonna con bambino in braccio non è stata però rinvenuta traccia in città. Che cosa accadde tra il tormentato artista Merisi, capace di scrutare tra le profondità e gli abissi dello spirito umano e l’avido mercante? Tante le ipotesi emerse lungo il corso della storia: si sostiene che il quadro non sia mai stato realizzato o che sia entrato nella composizione delle Sette opere della Misericordia…
Voci che rimbalzano fino a Vienna, dove una Madonna del Rosario sembra incarnare esattamente le caratteristiche di quell’opera commissionata. E la narrazione si tinge di suspense Per partecipare è necessaria la prenotazione ai numeri 33397020849 o 333 3152415. Il biglietto costa 15 euro.
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