Ventotto anni, napoletana, giornalista, fotografa, artista, poetessa. Emilia Sensale mette in mostra la bellezza del cibo con un evento che suona come un augurio: ‘A Napoli cu na bona salute!’. L’esposizione, tra foto e dipinti, è stata organizzata tra la pizzeria Capasso di Via San Biagio dei Librai 99, a pochi metri da San Gregorio Armeno, e alll’Osteria Atri in Via Atri 22, non lontana dall’incrocio con Via dei Tribunali dove resterà fino al 31 maggio. Un’iniziativa che rientra nelle manifestazioni di  questo mese, promosse dall’assessorato alla qualità della vita e alle pari opportunità del Comune partenopeo.
Spiega l’autrice: «Per me l’arte è una forma di sfogo, una forma morbida con tratti appuntiti. Potrei dire che tutto è iniziato da piccola, ho sempre amato disegnare e i miei insegnanti mi sollecitavano a proseguire gli studi in ambito artistico. Ho preferito, invece, quelli  classici, dove l’arte c’è sempre, ma in modo diverso, così l’ho vissuta a margine delle mie giornate, però con gli anni è diventata una vera protagonista».
Terapeutica, la creatività.  «Mi distrae dalle brutture quotidiane, premettendomi di esprimere la mia gratitudine alla vita per le cose belle… ma è anche una conquista. Dopo un periodo buio, ho capito che stavo migliorando quando ho ricominciato a percepire dentro di me quella forza indescrivibile che mi spinge a immaginare forme e a farle abbracciare dai colori. Ho perso quaranta chili in due mesi perché non mangiavo più, una cosa assurda visto che amo il cibo e che il cibo è al centro del mio lavoro di giornalista. Ed è anche per questo che ho dedicato alle bontà partenopee la mia mostra, a quelle specialità che per tanto tempo non riuscivo neanche a guardare».


Il babà e le sfogliatelle, l’opulenza di ricette come  la genovese, la fragranza della pizza.
Al centro, l’amore. «Da qui parte tutto. Ma non è l’amore degli innamorati. C’è l’amore che attende, che riflette fino a sfinirsi, oppure che si svela attraverso le cose che amo. Un omaggio al bene che mi fanno. E poi c’è l’amore che ti svuota fino ad annientarti. Ho imparato che l’essenziale è amarsi, prima ancora di amare e dipingere significa amarmi. In ogni opera lascio un pezzetto di cuore».
Un progetto di resistenza e informazione. Tra i lavori esposti, una sorpresa.
Insieme a tracce di acquerello, inserti di ricamo punto a croce, realizzati da Emilia. Infine, se visitate la mostra, riceverete  un depliant dove potrete scoprire la storia di alcuni piatti tipici partenopei. E, ultima nota verace, le opere sono state allestite come  panni stesi tra i vicoli.
In foto, immagini di bontà napoletane  e la sua autrice, Emilia Sensale

 

 

 

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