Le disobbedienti/ Ballata per galline vecchie: Elisa Genghini scrive di musiciste, cantautrici e scrittrici. Donne che si sottraggono all’omologazione

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«Io voglio essere queste donne e scrivere ballate per galline vecchie che si danno il permesso da sole di invecchiare, vecchie che fanno buon brodo davvero per gustarselo certe sere, quando sono sole, indossando un abito di seta rimasto troppi anni chiuso in un armadio, mentre si aprono una bottiglia di vino e brindano a loro stesse ascoltando una canzone di… (e qui ognuna di noi, si capisce, sia libera di mettere il disco che vuole)».
In “Ballate per galline vecchie”, pubblicato da Iacobelli nella nuova collana “Musica di seta”, Elisa Genghini – con sottile ironia – scrive di donne. «Donne musiciste, cantautrici, scrittrici che hanno fatto della musica l’imprescindibile colonna sonora della vita e qui ve la raccontano attraverso la forza della parola, del femminile e l’universalità delle note» sono le righe immediatamente sotto il logo della collana.
Nessun dubbio: scrittura e musica frutto del talento femminile attendono chi si accinge a leggere. Un racconto dallo stile godibile accompagnato da un commento musicale come solo una persona che coltiva il talento dello scrivere e del suonare può fare.
Un elogio della quotidianità, quella che tutte viviamo dopo esser passate attraverso le forche caudine dell’adolescenza in cui ogni creatura di sesso femminile era più guardabile e desiderabile di noi.
L’autrice si trova in quella gratificante fase della vita, i quarant’anni, in cui abbiamo raggiunto sufficiente amore e stima per noi stesse da sentirci pronte ad essere come siamo. Succede, così, all’improvviso: una mattina ti svegli, ti guardi allo specchio e dici ad alta voce che sì, non sei niente male!
Dopo qualche secondo il cervello accusa il colpo e si stupisce di tale livello di autostima, ma tu sei già oltre. Da quel momento in poi un pensiero si impadronisce del nostro agire: OSARE.
«Finalmente si può, finalmente puoi. Ma ora me lo regalo, non è una distrazione da altro, è un momento in cui io sono Elisa, una donna seduta su una panchina sotto un lampione che mangia una pizza e scrive. Mi prendo il mio piacere. Quello che non dipende da nessuno che non sia da me, quello che non ha scelto nessuno per me. Ecco perché riesco in tutto ciò a mantenermi femminista. Per arrivare a questo momento ho fatto un’infinità di strada. Per capire che quello che mi prendo non me l’ha concesso nessuno se non la mia volontà. E volevo dire a tutte le galline vecchie come me che se ci sono riuscita io, eccheccavolo, giuro che ce la si può fare».
L’autrice ha una figlia, un compagno, tre gatti, un lavoro e delle passioni che coltiva schivando i sensi di colpa che millenni di modelli sociali patriarcali e ore di catechismo cattolico hanno abbondantemente alimentato. Quel che si è conquistato è la libertà: la libertà di essere galline, di essere brutte, di essere vecchie, di essere mediocri, di essere chiocce spennacchiate, di essere felici: di essere noi stesse.
Tra le pagine si trovano perle sull’educazione sentimentale, rimembranze e considerazioni da cui trarre sagge indicazioni per resistere alla pressione sociale che marchia a fuoco le donne che scelgono di invecchiare senza ribellarsi al passar del tempo. In fondo la risposta la conosciamo già ma leggerlo, nero su bianco, rinfranca: l’unico antidoto ai diktat di un modello sociale che ci vorrebbe sempre giovani e tendenti alla perfezione è la personalità, il carattere.
Solo chi si sottrae all’omologazione, opponendo una personalità strutturata sorretta dall’autostima, può sfuggire alla trappola dell’invecchiamento come perdita di bellezza, gioia, opportunità e vitalità. Ma, poi, chi l’ha detto che le galline siano poco intelligenti, scarsamente graziose e per niente simpatiche? L’ironia è un talento e chi nella vita ne viene dotato riesce a non prendersi troppo sul serio mantenendo la giusta distanza e prospettiva rispetto al mondo e le cose.
Gallina vecchia fa buon brodo? Ma anche gallina giovane e medio giovane se dotata di intelligenza, spirito, vivacità, talento e buon carattere! Chi l’ha detto che le letture piacevoli siano da riservare solo all’estate? Fate largo nelle vostre librerie per dodici mesi l’anno a romanzi, biografie, saggi e racconti ben scritti, con trame interessanti, idee originali, visioni illuminanti e protagonisti da amare. Ci sono tante piacevolissime galline da conoscere e dalle quali imparare. Mettetevi comode/i che le ballate sono fatte per ascoltare, sognare e ricordare.
©Riproduzione riservata

L’AUTRICE
Elisa Genghini,
Ballate per galline vecchie, I
Iacobelli editore
Pagine 120
euro 14

L’AUTRICE
Elisa Genghini è figlia di un bagnino e di una tedesca in vacanza a Rimini, scrittrice per caso, cantautrice per masochismo e gallina vecchia per convinzione. Lavora in un centro per persone in difficoltà. Ha pubblicato tra gli altri 101 cose da fare in Romagna almeno una volta nella vita (Newton & Compton, 2009), Serena Variabile (Castelvecchi, 2011; Clown Bianco, 2022) a quattro mani con Gianluca Morozzi, Sposerò Manuel Agnelli (Pendragon, 2017). Ha inciso due dischi: Catturarti è inutile (Still Fizzy, 2013) e Fuorimoda (Still Fizzy, 2017). Sta pensando al terzo, se riesce. Vive in provincia di Bologna con tre gatti, un batterista e una bambina con i boccoli.

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