«Non intendevo affatto ficcarmi in nuovi guai, di quelli che ciclicamente mi piombavano sul capo e mi avvolgevano in una melma vischiosa dalla quale non sapevo districarmi nemmeno quando tutto era finito. Vivevo con il costante pensiero ai segreti che dovevo custodire, alle parole che dovevo impedirmi di pronunciare, agli avvenimenti cui dovevo negare d’aver partecipato direttamente o meno. Anche questo era un basto pesante che mi spingeva forzatamente a isolarmi da tutti, a non potermi confidare con nessuno».
Sono le parole di Astore Rossi, il tormentato protagonista del romanzo “La strana morte di Alessandro Cellini” di Riccardo Landini. L’autore è giunto al quarto thriller dedicato al restauratore e detective Astore Rossi, e ancor più che nelle precedenti opere presenta una storia dura, cruenta e angosciante, dalle atmosfere decisamente cupe; e mai come in questo romanzo il protagonista è tanto vicino a cedere al lato oscuro: l’autore ne delinea con maestria il profilo psicologico, andando a indagare le motivazioni che lo spingono ad agire con totale sprezzo del pericolo e noncuranza per le possibili conseguenze.
Senza appesantire la narrazione, Riccardo Landini fa un riassunto dei libri precedenti, per contestualizzare la nuova avventura del suo protagonista; le imbeccate sono però ben inserite nel racconto e non danno alcun fastidio: scopriamo quindi che Astore ha avuto un passato turbolento, e ha delle colpe che non ha mai scontato.
Il tempo per espiare giunge quando trova una scritta fuori dal suo laboratorio di restauro, che recita: «So cosa hai fatto»; è solo l’inizio di una serie di messaggi minatori, di incidenti non troppo casuali, e di richiami al suo controverso e violento passato.
Inoltre, Astore viene accusato di aver ucciso un suo vecchio compagno di università, tale professor Alessandro Cellini, che però non vede da molto tempo: chi ha agito in modo da far trovare sul luogo del delitto un suo biglietto da visita? È sempre il suo misterioso stalker, e se è così, perché lo vuole incastrare per un crimine che non ha commesso?
Riccardo Landini ci conduce in una storia inquietante e avvincente, e ci permette di famigliarizzare con i demoni del suo protagonista, troppo testardo per farsi aiutare e troppo intelligente per non capire che prima o poi bisogna trovare il coraggio di affrontare i propri peccati. Riuscirà ancora una volta ad uscire dalle intricate situazioni in cui, fatalmente, si trova sempre implicato, o sarà la fine per Astore Rossi? (Giulio Silva)
Per saperne di più:
https://www.facebook.com/landiniinnoir/
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