“Ti porterò nel sangue”. Questo è il titolo della mostra di Allegra Hicks (artista attiva tra Londra e Napoli) che si inaugura domani sabato 16 settembre, dalle 12 alle 18, allo Smmave – Centro per l’arte contemporanea fondato da Christian Leperino.
Il progetto espositivo, a cura di Mario Codognato, appositamente elaborato per il suggestivo spazio dell’Ipogeo della Chiesa  della Misericordiella nel quartiere dei Vergini –aggiunge un altro tassello importante alla carriera artistica di Allegra Hicks, già suggellata nelle recenti esposizioni ospitate alla Baert Gallery e Palazzo Polignac a Venezia.
Confrontandosi con lo spazio della Misericordiella, l’artista rende omaggio alla storia di Napoli, proseguendo la sua originale reinterpretazione dell’immaginario partenopeo, nella decodificazione di segni tangibili  e nelle suggestioni presenti sul luogo, dando così vita ad un racconto che accompagna l’osservatore in una narrazione che trova nel rapporto tra sacro e profano la sua radice.
Dalle  viscere della terra esce una traccia rosso sangue che si cristallizza in un’immensa goccia che pende da un lato dello spazio, a farle da contraltare, un’ immagine più eterea  della stessa che nella luce rivela il suo segno dal sapore volutamente  diafano e spettrale che attrae lo sguardo dello spettatore fino ad assorbirlo, a risucchiarlo dentro uno spazio indefinibile.
Nella sua installazione Allegra Hicks attraverso l’immagine della goccia reitera non solo il simbolo ma anche la ricostruzione materiale e tangibile della fluidità e della trasformazione continua delle cose e dell’esistenza, della fragilità delle relazioni umane. Come un alchimista, l’artista, fonde disegni e materiali, colori ed oggetti in un unicum, che emerge come un qualcosa di nuovo e deliberatamente non riconducibile ad una definizione precisa, appunto come una sostanza liquida nell’apparenza e nelle intenzioni, anche quando è solida.
In occasione dell’esposizione, ad introdurre il pubblico all’opera dell’artista, saranno alcuni suoi lavori, allestiti nel percorso di accesso all’ipogeo, una selezione di tele in cui Allegra Hicks si sofferma sulle rappresentazioni degli organi da intendersi come strumenti funzionali e necessari alla comprensione di percorsi che attraversano i luoghi. Gli elementi del corpo diventano così fondamentale preludio per l’intuizione di quanto verrà raccontato nell’Ipogeo.

Per saperne di più
3663270911
Chiesa della Misericordiella
Via Vergini, 1 – Napoli
dal 16 settembre al 17 dicembre 2023, la mostra è aperta
venerdì, sabato e domenica dalle 10alle 15, ingresso libero

Qui sopra, l’opera “Jerusalem”. In alto, l’installazione concepita per la chiesa

Rione Sanità/”I will carry you in my blood”: an art project by Allegra Hicks. Human frailty through a drop
“I will carry you in my blood.” This is the title of the exhibition by Allegra Hicks (an artist active between London and Naples) opening tomorrow Saturday, September 16, from 12 to 6 p.m., at Smmave – Center for Contemporary Art founded by Christian Leperino.
The exhibition project, curated by Mario Codognato, specifically elaborated for the evocative space of the Hypogeum of the Church of the Misericordiella in the Vergini district -adds another important piece to the artistic career of Allegra Hicks, already sealed in recent exhibitions hosted at Baert Gallery and Palazzo Polignac in Venice.
Facing the space of the Misericordiella, the artist pays homage to the history of Naples, continuing her original reinterpretation of the Neapolitan imagination, in the decoding of tangible signs and suggestions present on the site, giving rise to a story that accompanies the viewer in a narrative that finds its root in the relationship between the sacred and the profane.
From the entrails of the earth comes a blood-red trace that is crystallized into an immense drop hanging on one side of the space, to counterbalance it, a more ethereal image of the same that in the light reveals its sign with a deliberately diaphanous and spectral aspect that attracts the viewer’s gaze until it is absorbed, sucked into an indefinable space.
In her installation Allegra Hicks through the image of the drop reiterates not only the symbol but also the material and tangible reconstruction of the fluidity and continuous transformation of things and existence, of the fragility of human relationships. Like an alchemist, the artist, blends drawings and materials, colors and objects into a unicum, which emerges as something new and deliberately not traceable to a precise definition, precisely as a liquid substance in appearance and intentions, even when it is solid.
On the occasion of the exhibition, introducing the public to the artist’s work will be some of her works, set up in the access path to the hypogeum, a selection of canvases in which Allegra Hicks dwells on the representations of organs to be understood as functional tools and necessary for the understanding of paths that traverse places. The elements of the body thus become fundamental prelude to the intuition of what will be told in the Hypogeum.

           

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