Le disobbedienti/ “Weyward”: Emilia Hart racconta la storia di 3 donne in sintonia con la natura. Dal Seicento a oggi, il pericolo di essere (considerata) una strega

2
866

«Le avevo chiesto perché il reverendo Goode avesse mentito in proposito. “Ma di che cosa potrebbe aver paura il reverendo Goode?”. “È scritto nella Bibbia”, mi aveva risposto. “Perciò il parroco non è il primo a dire questa bugia. Quanto al motivo per cui lo ha fatto: sono convinta che le persone mentano quando hanno paura”. Mia madre aveva sorriso. “Di noi”, aveva risposto. “Delle donne”. Ma si sbagliava. Eravamo noi che avremmo dovuto avere paura».
Emilia Hart in “Weyward”, pubblicato da Fazi, racconta la storia di tre donne, le Weyward, ambientata dal Seicento ai giorni nostri. Le protagoniste hanno in comune un dono: la sintonia con la natura e gli animali, un dono per cui una di loro subisce un processo con l’accusa di essere una strega.
Ho scelto un altro libro che tratta lo stesso tema già affrontato, più volte, in questa rubrica: donne che per il loro sapere vengono perseguitate, donne che vogliono esercitare il talento nel curare dalla malattia e la sofferenza.
Con uno stile fluido e coinvolgente l’autrice dipana una storia in cui segreti, colpe e castighi si susseguono rappresentando un tema mai superato nei secoli: le donne sapienti fanno paura, sono pericolose per l’ordine costituito di stampo maschile e pertanto devono essere rese inoffensive.
Hart scrive di un sapere che si tramanda di generazione in generazione coltivando il talento e la determinazione nell’esercitare la libertà di pensiero e di scelta, quella libertà che richiede coraggio e troppo spesso appare scontata. Chi sono le streghe? E perché furono torturate e mandate al rogo? È un argomento importante di cui scrivere e parlare perché fu uno dei modi in cui le donne vennero punite per la loro intelligenza e per aver rifiutato le regole sociali che imponevano loro la sottomissione all’uomo: padre, fratello, marito e chiunque esercitasse la tutela su di loro:
«Il diavolo ha dita lunghe e una voce forte, che raggiunge noi tutti con le sue dolci lusinghe. Come ben sappiamo, le nostre donne in particolare sono esposte a un grave rischio derivante dalle tentazioni del demonio, essendo deboli di mente e di spirito. Dobbiamo proteggerle da questa influenza maligna e, laddove scopriamo che essa si è già radicata, dobbiamo divellerla dalla terra»..
Le donne, subdole e tentatrici rappresentano il male da cui l’uomo deve guardarsi, esse sono seduttrici e strumento del diavolo. Tra le pagine leggiamo la storia di Altha – il cui nome significa guaritrice – Violet e Kate, l’una discendente dell’altra e tutte dotate dello stesso talento, ma mentre la prima è stata istruita e introdotta al proprio dono dalla madre, per le seconde sarà necessario un percorso di ricerca e scoperta personale in cui ricostruire la propria identità.
Violet e Kate sono marchiate da una colpa con cui fare i conti il cui castigo, inflitto o autoinflitto, comporta l’allontanamento dalla capacità di “sentire” il mondo naturale e vivere in sintonia con questo. Entrambe saranno guidate da un testo scritto dalle proprie ave che, svelando la verità, le porterà a scegliere chi essere e come vivere nel mondo.
La citazione da “Il giardino segreto” di Frances Hodgson Burnett “Tutto è creato dalla Magia, le foglie e gli alberi, gli uccelli e i fiori, i tassi e le volpi, gli scoiattoli e le persone… Quindi la Magia deve essere intorno a noi” aiuta a comprendere il rapporto tra le protagoniste e la Natura che l’autrice descrive, un rapporto che le donne conoscitrici della botanica hanno sempre approfondito avendo rispetto e cura delle piante come degli animali e delle persone.
“Il giardino segreto” è stato uno dei miei compagni di infanzia, era un grosso tomo con una bellissima copertina illustrata come quelle che si sceglievano per catturare la fantasia dei ragazzi e delle ragazze, ho la fortuna di aver frequentato giardini e campagna fin da piccola giocando a imparare i nomi dei fiori e delle piante riconoscendone le foglie e gli arbusti, perciò, quel libro mi fece sorgere una domanda: si può ardentemente desiderare qualcosa di così semplice e quotidiano come passeggiare in un angolo di giardino personale non frequentato da altri che da noi stessi e qualche familiare? Imparai che i desideri possono essere molto diversi e che ciò che a qualcuno appare banale può esser anelato da altri, una scoperta che divenne una lezione da tenere a mente.
“I legami tra le donne sono i più temuti, i più complessi, e rappresentano la forza potenzialmente più trasformatrice del pianeta” è una citazione, riportata da Hart, della scrittrice e poetessa femminista Adrienne Rich che racchiude diversi aspetti di una stessa realtà.
Se è vero – come è vero – che gli uomini, da un certo punto della storia in poi, hanno creato una società patriarcale in cui le donne dovevano essere a loro sottomesse è altrettanto vero che i rapporti tra le donne non hanno mai sviluppato e raggiunto un sufficiente grado di solidarietà, sostegno, lealtà e reciproca stima.
In questo romanzo d’esordio c’è forza, determinazione e coraggio nel contrapporsi a uomini che, secondo il modello sociale della propria epoca, vogliono scegliere per le donne imponendo loro chi essere, come comportarsi e cosa fare della propria vita. Non condivido il parere di chi vi ha trovato evidenti tracce di resilienza che, negli ultimi tempi, sembra, come il pistacchio, essere ovunque.
Hart presenta donne che si adoperano per proteggere e indicare la strada alle altre che verranno dopo, donne che infrangono promesse importanti per soccorrerne altre, donne che si provocano dolore per non perdere una parte di sé stesse, donne che pongono fine a legami profondi per evitare rischi e pericoli ad altre, no questo è un romanzo che racconta di forza, determinazione, coraggio e non di resilienza. Un bel romanzo che racconta la storia di donne che hanno disobbedito.
 ©Riproduzione riservata

IL LIBRO
Emilia Hart
Weyward
Fazi editore
traduzione di Enrica Budetta
Pagine 404
euro 20

L’AUTRICE
Emilia Hart è una scrittrice anglo-australiana. Nata a Sydney, ha studiato Letteratura inglese e Legge alla University of New South Wales per poi lavorare come avvocato a Sydney e a Londra. I suoi racconti sono stati pubblicati in Australia e nel Regno Unito. Nel 2023 Fazi Editore pubblica in Italia Weyward, il suo romanzo d’esordio successo di pubblico e critica.

Sul tema streghe tra #ledisobbedienti:

Sul tema donne e medicina, erboriste tra #ledisobbedienti:

2 COMMENTI

  1. […] di Lampedusa. Beatrice Tasca Filangieri di Cutò infranse le regole per affermare le proprie idee Le disobbedienti/ “Weyward”: Emilia Hart racconta la storia di 3 donne in sintonia con l… Le disobbedienti/ “I cancelli del tempo”: storia di Apollonia che infrange le regole […]

  2. […] Le disobbedienti/Eretiche: donne che riflettono, osano, resistono nei millenni. Un saggio di Adriana Valerio Le disobbedienti/Donne medievali: Chiara Frugoni racconta le storie di protagoniste indomite e avventurose. Dalla grancontessa Matilde di Canossa all’imprenditrice Margherita Datini Le disobbedienti/Eva, la prima donna: Cristina Simonelli ripercorre la storia dell’umanità al femminile Le disobbedienti/ Franchetta Borrelli, la strega di Triora. Sapiente guaritrice, pagò con un processo la libertà della mente Le disobbedienti/Fate, brigantesse e streghe: in viaggio con Michela Zucca nel mondo delle “delinquenti” Le disobbedienti/ “Weyward”: Emilia Hart racconta la storia di 3 donne in sintonia con l… […]

RISPONDI

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.