Annalisa, Annabella, Federica, Michele… Loro e altri sono i piccoli grandi guerrieri che resistono e combattono contro la muta e silenziosa aggressione del tumore. Affiancati da medici volontari provenienti da tutta Italia, da Lombardia e Piemonte fino alla Sardegna,  entrati a far parte  della Fondazione Maria Guarino amor onlus (acronimo di associazione medici ossigeno ozonoterapia e ricerca).
Amor è una combinazione dettata dalle iniziali delle  parole ma anche dal principio che che la ispira: l’amore non solo dei  professionisti che vi  lavorano ma anche per la persona cui è  intitolata. Maria Guarino, docente di lettere e anche  presidente dell’associazione Il corvo, che per 25 anni ha seminato arte, cultura, idee nella Pozzuoli dove Maria abitava,  decisa, a ridare vitalità  a una terra piegata su se stessa, dopo le ferite del terremoto.
E la fondazione nasce lì dov’era la sede del Corvo, in pendio San Giuseppe, fondata da due medici, il marito Carlo e  la figlia Margherita (rispettivamente  presidente e vice). E’ stata una inagurazione commovente  quella che si è  svolta nell’ampio e affollato salone della maison Toledo, proprio a pochi passi da lì,  con successivo taglio del nastro.
Emozionato e commosso Carlo, nel ricordo della moglie e anche del cammino difficile effettuato  contro le  lobby delle case  farmaceutiche per diffondere una terapia poco costosa, ma efficace.
«L’utilizzo dei gas medicali non è un “protocollo” ma un importante modello terapeutico, da un’analisi della letteratura scientifica nemmeno tanto recente, risale al 1931 lo studio del professor Warburg, che individuò come differenza fondamentale tra le cellule sane e quelle cancerose la velocità di flusso della glicolisi: questo evento, confermato anche da analisi recenti, è tuttora indicato come effetto Warburg. Riconoscimenti sugli effetti benefici nell’utilizzo dei gas medicali, arrivano anche dalle considerazioni espresse da importanti studiosi, da cui emergono i benefici prodotti dai gas medicali. Un innegabile successo scientifico».
E anche clinico. Perché i risultati, come  sottolinea, Margherita  sono  evidenti:   l’ozono bloccando l’infiammazione  potenzia  terapie come la chemio. Così l’apertura del centro dove assistere i pazienti rappresenta una importante tappa di un percorso lungo e difficile. Che vale  la pena compiere per continuare a dare speranza ai guerrieri mai rassegnati all’attacco di un male a volte inesorabile.
In foto, l’ingresso della fondazione
Per saperne di più
http://www.amoronlus.com/

 

 

 

 

 

 

 

 

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