Io resto qui. L’artista non vedente Giacomo Pietoso espone per nove giorni nella sua città d’origine, Acerra, al liceo Alfonso Maria de Liguori, in una mostra curata da Anna Esposito e Monica Picardi. Da lunedì 18 (openin alle 10) al mercoledì 27 marzo gli interlocutori del percorso artistico saranno i giovani.
L’arte educa a essere sé stessi nella consapevolezza di ri-conoscersi nel tempo e nello spazio in cui si vive. Io resto qui è l’interpretazione del manifesto del Sensazionismo, corrente artistico-pittorica creata da Giacomo Pietoso, per ancorare la visione dell’io a una sensibilità che si eleva scegliendo di rappresentare quel che desidera.
Durante l’inaugurazione l’artista l’artista dialogherà con i giovani sul valore della pittura e della scrittura attraverso cui scoprire l’apparteneza al mondo. L’incontro è promosso dall’intero corpo docente di Istituto, con la supervisione del dirigente scolastico Giovanni La Montagna.
L’obiettivo è quello di trasformare la corrente del sensazionismo in materia di esame per i giovani che avvicinandosi alla natura e ai simboli del territorio, impareranno a rendere visibile ciò che attraversa il sensibile.
Poeta, pittore, scrittore e cantautore, sceglie come dipinto-manifesto della sua personale, la raffigurazione della Cattedrale di Acerra, duomo simbolo del valore comunitario della città.
La mostra propone tele dai colori cangianti del giallo, rosso, verde e blu, realizzate con tratto libero e immediato, tanto da rappresentare la creativa autonomia della cultura che sa insegnare ai giovani come elevarsi nella spontaneità, esaltando con la propria presenza e competenza, il territorio in cui sono nati e cresciuti.
«Con questa personale – conclude Pietoso – intendo raffigurare l’energia dell’arte che sa valorizzare la scelta di autodeterminazione di ogni individuo, ritraendo la forza che ogni singola persona può rappresentare per una comunità in crescita».
Nella foto di copertina Pietoso premiato a Lecce nel 2021 con il David di Michelangelo. In basso, una delle sue opere
“I remain here”: the exhibition at Alfonso Maria de’ Liguori High School. Blind artist Giacomo Pietoso: “Through the creative journey you discover that you belong to the community“
I remain here. Blind artist Giacomo Pietoso is exhibiting for nine days in his hometown of Acerra at the Alfonso Maria de Liguori High School in an exhibition curated by Anna Esposito and Monica Picardi. From Monday, March 18th (opening at 10 a.m.) to Wednesday, March 27th, the audience for the artistic journey will be young people.
Art educates to be oneself in the awareness of re-knowing themselves in the time and space in which they live. I remain here is the interpretation of the manifesto of sensationism, an artistic-pictorial current created by Giacomo Pietoso, to anchor the vision of the self to a sensibility that elevates itself by choosing to represent what it desires.
During the opening, the artist will dialogue with young people about the value of painting and writing through which they can discover belonging to the world. The meeting is sponsored by the high school’s teachers as a whole, with the supervision of school headmaster Giovanni La Montagna.
The goal is to transform the current sensationalism into a subject of study for young people. By approaching nature and the symbols of the territory, they will learn to make visible what passes through the sensitive.
A poet, painter, writer, and singer-songwriter, he selects the depiction of the Acerra Cathedral as the painting-manifesto of his solo show. The cathedral symbolizes the community value of the city.
The exhibition features canvases in the iridescent colors of yellow, red, green, and blue, made with free and immediate strokes, so much so as to represent the creative autonomy of culture that knows how to teach young people to rise in spontaneity, exalting with their presence and competence, the territory in which they were born and raised.
“With this solo exhibition,” Pietoso concludes, “I intend to portray the energy of art that knows how to enhance each individual’s choice of self-determination, portraying the strength that each individual can represent for a growing community.