Marco Francini e Antonella Stefanucci. Le immagini dello spettacolo sono di Letizia Maffei

Pigghiate cu ti pare/Si vo’ ti sposi,/Però nun ti pigghiari
/na donna riccia./Cu ricci e ricciteddi/Issa t’incanta/Però dopo du’ misi/
Voli ti pianta/ No, no, no/No, no, no/ Riccia… no!
Le note si sollevano leggere nell’atmosfera festosa nel Trianon Viviani in Piazza Calenda, il teatro di Forcella, diretto da Marisa Laurito. L’aria, infatti, è quella di festa.
Amici e fan sono qui per assistere allo spettacolo che Marco Francini porta in scena dal 2010, in giro per l’Italia: Mister Volare, omaggio a Domenico Modugno e alla sua rivoluzionaria energia artistica che segnato il Novecento.
Diventato simbolo italiano da quando trionfò al Festival di Sanremo nel 1958 con Il Blu dipinto di blu, Modugno prende ancora per mano il pubblico con la sua presenza viva, eppur impalpabile, spingendolo irresistibilmente ad accompagnare, con il battito di mani e la voce, Francini, non solo cantante, autore e compositore ma anche coinvolgente presentatore di sé stesso e degli eccellenti professionisti che lo affiancano nel recital: Eunice Petito (pianoforte), Roberto Giangrande (basso), Nicola De Luca (batteria), Marco Di Palo (violoncello), Roberto Trenca (chitarre).
E poi c’è lei, l'”intrusa bizzarra”, come annuncia la locandina del concerto. Antonella Stefanucci, che irrompe in scena agganciando le emozioni di spettatrici e spettatori, già incantate/i dalla musica: attrice di pancia, testa e sentimenti. Con la forza del sorriso.
Ipnotizza la platea dapprima con una filastrocca dal sapore comicostregonesco che porta la firma di Riccardo Pazzaglia, indimenticabile amico di Renzo Arbore nell’armata televisiva di Quelli della notte. Poi arrivano i versi dello scrittore Erri De Luca Mare nostro che non sei nei cieli dedicati ai migranti a vite cadute come foglie sul viale insieme con quel suo inno alla dolcezza dal titolo Io ti vorrei bastare: Io te vurria vasà – sospira la canzone,/ ma prima e più di questo io ti vorrei bastare/come la gola al canto e come il coltello al pane/come la fede al santo io ti vorrei bastare. Infine, l’ironia dei testi ‘o vaso, nu chiuove, Peggio per te scritti da Domenico Ciruzzi (noto avvocato penalista dal brillante talento teatrale e cinematografico).

Nella Terra di Mezzo, tanti suoni che raccontano pure Modugno attore nel teleromanzo musicale Scaramouche (ispirato all’attore Tiberio Fiorilli  e alla maschera teatrale di Scaramuccia,) negli anni sessanta, tempo del boom economico e della tv per i ragazzi.
Momento di grande suggestione quello dettato dal brano scritto da Mister Volare con un grande intellettuale del dissenso di cui si sente sempre più fforte la mancanza, Pier Paolo Pasolini : Che io possa esser dannato/se non ti amo/e se così non fosse /non capirei più niente/tutto il mio folle amore/lo soffia il cielo…
La condivisione culmina nel gran finale: Volare oh oh cantare oh oh oh,
/nel blu dipinto di blu,/felice di stare lassù,/e volavo volavo/felice più in alto del sole/ ed ancora più su,/ mentre il mondo/ pian piano spariva lontano laggiù,/ una musica dolce suonava/soltanto per me.

E mentre la memoria si lancia libera verso il futuro di nuovi artisti che verranno, il 33enne rapper iraniano Toomaj Salehi è stato condannato alla pena di morte dal tribunale di Isahan per le sue canzoni contro il regime degli ayatollah. Ricordandoci che tutte le forme di arte possono diventare megafono della libertà. Come quella geniale e gioiosa di Mister Volare.
Per saperne di più
Marco Francini
Antonella Stefanucci
Teatro Trianon Viviani


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