E’ durato poco più di un anno il restauro del ponte di Chiaia che è costato 265.000 euro. Appena inaugurato (stamattina alle 12) torna a risplendere grazie al programma “Monumentando”, promosso dall’amministrazione comunale e realizzato Uno Outdoor srl che, accollandosi le spese, in cambio della pubblicità affissa, per la durata della progettazione e dei lavori, sui ponteggi dell’opera da restaurare, è impegnata nel restauro di 27 monumenti cittadini.
Il ripristino è stato effettuato dopo un meticoloso e attento lavoro di messa in sicurezza pere restituirlo allo sguardo dei cittadini senza alterarne l’aseptto orginario. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta “Castaldo spa”, direttore tecnico restauratore Giorgio Arrighi, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ABAP per il Comune di Napoli.
Il ponte fu costruito nel 1636 dal viceré Manuel de Acevedo y Zúñiga conte di Monterey per collegare la collina di Pizzofalcone con quella delle Mortelle e per questo venne chiamato inizialmente ponte Monterey. Per problemi statici, fu restaurato nel 1834 da Orazio Angelini secondo lo stile neoclassico. Sul lato di piazza Trieste e Trento, ha fregi in marmo realizzati da Tito Angelini e Gennaro Calì, mentre sul lato opposto, verso piazza dei Martiri, due cavalli di Tommaso Arnoud.
Il torrino laterale del ponte ospina il vano scala-ascensori che collega via Chiaia alla zona di Monte di Dio. Lo stemma dei Savoia ha sostituito quello dei Borbone dopo l’Unità. Sotto il ponte sono presenti due lapidi che riguardano la costruzione e l’abbellimento ottocentesco. Attualmente è presente una rete di protezione al disotto del ponte, in attesa della messa in sicurezza dello stesso.
Si rifanno il look con Monumentando adesso le Torre Aragonesi di Via Marina, in quella zona ricca di Monumenti e storia che può diventare il decumano del mare.