L’enigmaticit  di Carla Viparelli si bagna di religiosit  ed entra a far parte della scultura ecclesiastica. La chiesa di San Michele Arcangelo in Trecchina in provincia di Potenza ospita l’ambone realizzato dall’artista napoletana.

L’opera “Verbum”, donata da committenza privata alla chiesa di Trecchina, è stata realizzata dall’artista in collaborazione con artigiani del luogo, la falegnameria Brando di Maratea e l’azienda Marmi Carucci di Caggiano. L’ambone è una pittoscultura in legno massello di frassino e castagno, marmo statuario arabescato di Carrara e marmo verde Guatemala, pittura a olio.

Il linguaggio della Viparelli ha sempre coniugato simboli e parole, in un gioco di infiniti rebus in cui l’immagine è sempre arricchita e, a volte, nascosta dal valore criptico dei simboli. Il suo surrealismo artistico si è coniugato perfettamente con un’opera che cela e rivela le sacre Scritture. Il Verbo, appunto, è il protagonista dell’opera, che, essendo destinata alla lettura e alla spiegazione delle Sacre Scritture, vuole esprimere in se stessa il passaggio dalla “lettera” alla “parola” manifestata, logos che si fa verbo, principio che da radice di tutte le cose che si incarna in tutte le cose, come testimonia il potente incipit del Vangelo di Giovanni “In principio erat Verbum”. Come si legge dalle simboliche scritte l’incipit è effigiato ascendente, dal basso (“in principio”, la terra, il seme) in alto (“verbum”), continuando idealmente come Parola manifestata, come suono e voce la funzione dell’opera coincide con la sua composizione e la sua poetica.

Nelle foto, l’opera in mostra

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