Incontri sul dialetto. Propone un nuovo appuntamento il progetto (che si svolgerà fino al 26 maggio) curato dal Comitato scientifico per la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano, istituito dalla Regione Campania, e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival (diretta da Ruggero Cappuccio e presieduta da Alessandro Barbano).
Sono tanti i legami tra il dialetto napoletano e le altre “lingue” del Sud. Moltissimi i termini e i modi di dire che vengono quotidianamente usati a Napoli come in altri territori meridionali. Culture che si fondono e si confondono, dove le differenze sono ricchezza e variazioni sul tema. Ce lo dimostra, una volta di più, “Rusina” (foto), lo spettacolo in calabrese dell’attrice Rossella Pugliese, che debuttò al Campania Teatro Festival nel 2017.
Va in scena lunedì 27 gennaio alle 16 nella sala Comencini del Musap- Museo Artistico Politecnico di Napoli in piazza Trieste e Trento (palazzo Zapata).
Selezionato al Milano Fringe per rappresentare l’Italia nell’edizione 2023 del Festival di Avignone, “Rusina” racconta la storia d’amore tra una nonna e la nipote che porta il suo nome. In uno scambio di ruoli, ricco di significati, va in scena la vita di una donna forte, capace di adattarsi alla modernità incombente, in grado di farsi capire con la sua voce roca e sgrammaticata e di rialzarsi sempre dopo ogni caduta. Perché si può morire anche chiedendo un bicchiere di vino rosso, sorridendo e parlando delle persone che abbiamo amato.
Rossella Pugliese, che cura anche la regia dello spettacolo, ha lavorato, tra gli altri, con Ettore Scola, Roberto Herlitzka, Isa Danieli, Lello Arena, Ruggero Cappuccio, Nadia Baldi, Rimas Tuminas ed Eros Pagni. “Rusina” è il primo atto di una trilogia sui rapporti parentali, proseguita con “Ultimo strip” e con il recentissimo “Papàveri”.
Per saperne di più
https://fondazionecampaniadeifestival.it/
Musap/ Dialect encounters: Rossella Pugliese stages Rusina, the life of a strong woman (in Southern Italy)
Meetings on dialect. The project (which continues until 26 May), curated by the Scientific Committee for the Protection and Promotion of the Neapolitan Linguistic Heritage, set up by the Campania Region and organised by the Fondazione Campania dei Festival (directed by Ruggero Cappuccio and chaired by Alessandro Barbano), proposes a new appointment.
There are many links between the Neapolitan dialect and the other ‘languages’ of the south. There are many expressions and idioms that are used on a daily basis in Naples as well as in other southern areas. Cultures that merge and mix, where differences are richness and variations on a theme. This is shown to us once again by “Rusina” (photo), the play in Calabrese by the actress Rossella Pugliese, which had its premiere at the Campania Teatro Festival in 2017.
It will be performed on Monday 27th January at 4pm in the Comencini Hall of the Musap – Museo Artistico Politecnico di Napoli in Piazza Trieste e Trento (Palazzo Zapata).
Selected at the Milano Fringe to represent Italy at the 2023 edition of the Avignon Festival, ‘Rusina’ tells the love story between a grandmother and the granddaughter who bears her name. In a meaningful exchange of roles, the life of a strong woman is portrayed, capable of adapting to the oncoming modernity, of making herself understood with her hoarse, ungrammatical voice, and of getting back up after every fall. Because you can also die asking for a glass of red wine, smiling and talking about the people you loved.
Rossella Pugliese, who also directs the play, has worked with Ettore Scola, Roberto Herlitzka, Isa Danieli, Lello Arena, Ruggero Cappuccio, Nadia Baldi, Rimas Tuminas and Eros Pagni, among others. Rusina’ is the first act of a trilogy about parental relationships, which continues with ‘Ultimo strip’ and the recent ‘Papàveri’.