Bur Rizzoli/ Luca Gonzatto spiega come ritrovarsi meditando. Se la lentezza è nostra alleata

0
65

“Chi si ferma si ritrova. Il metodo semplice e divertente per meditare dai 3 ai 13 minuti al giorno e non diventare un guru” è la nuova opera di Luca Gonzatto: nel testo viene illustrato il metodo ideato dall’autore per imparare la pratica meditativa senza sforzi, riuscendo a integrarla nella propria routine quotidiana.
È un percorso che cresce insieme alla persona e che si sviluppa secondo le proprie inclinazioni; il programma si articola in ventotto giorni e cambia di settimana in settimana, a partire dai minuti dedicati alla meditazione, che saranno prima tre, poi cinque, poi otto e infine tredici.
«Per iniziare a sentirci meglio e vivere una vita più autentica, serve davvero poco: non c’è bisogno di una pozione magica, basta un po’ di buon senso, fermarsi un attimo e, perché no? ricordarsi di respirare ogni tanto», afferma l’autore; fermarsi, nel discorso di Luca Gonzatto, non significa stravolgere la propria vita accantonando le nostre priorità ma vuol dire imparare a concedersi pochi minuti di silenzio e di solitudine durante la giornata per ricentrarsi.
«È un piccolo gesto che ti permetterà di affrontare ogni sfida o problema con un atteggiamento più sereno e ampio. È un modo per ricordarti che la difficoltà che oggi ti sembra insormontabile, tra tre mesi potrebbe non avere più alcuna rilevanza».
L’autore ci ricorda quindi che la lentezza è una nostra alleata; mai più si deve avere paura di non stare al passo, mai più si deve credere che chi si ferma è perduto: rallentare, respirare, ritrovare il nostro centro è la condizione necessaria affinché si possa vivere un’esistenza piena, in cui non ci si senta più sommersi dalle ansie e dalla smania di correre continuamente per raggiungere traguardi che per lo più non sono importanti per noi, ma sono invece imposti dall’esterno, da questa società che ci vuole iper performanti distruggendo la nostra serenità.
L’autore presenta un metodo semplice, pratico e diretto per imparare la tecnica meditativa e per assumere quindi una visione più profonda della nostra vita, in cui si vedranno anche le imperfezioni come un valore aggiunto, come un segno distintivo della nostra unicità. Meditare ci insegna ad accettarci, abbandonando quel perfezionismo che ci intrappola in un loop senza fine, che l’autore chiama “ruota del criceto”; questo percorso è adatto a tutti coloro che sono stanchi di sentirsi scomodi nel proprio corpo e nella propria mente, e che desiderano ritrovare il contatto con sé stessi. (Alessandro Mattia)

© Riproduzione riservata

RISPONDI

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.