«Dialogo sulla nuova oggettività» è il nuovo volume che verrà presentato sabato 15 febbraio alle 10 a Palazzo Ricca, sede della Fondazione Banco di Napoli, in via dei tribunali 213. Il libro è scritto da Sergio Foà PhD in diritto amministrativo all’Università di Milano e Giancarlo Montedoro (presidente di sezione del consiglio di Stato pubblicato) da Editoriale Scientifica.
Partecipano all’incontro: il presidente della Fondazione Orazio Abbamonte, Pasquale De Sena (ordinario di diritto internazionale nel dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo) e Sandro Staiano (ordinario di diritto costituzionale nel diipartimento di Giurisprudenza dell’Università Federico II.
Un confronto spontaneo e libero da schemi sulle grandi trasformazioni in corso nella società e nell’amministrazione guida gli autori a tratteggiare la “nuova oggettività”, espressione di un mondo dominato dalle tecno-scienze e dai fenomeni organizzativi. Il dialogo rimarca il tramonto del soggetto moderno, affermatosi per un lungo processo in occidente. L’attenzione è concentrata sul declino del primato della politica e delle sue ragioni, sul rapporto della politica con l’economia, la scienza e la tecnica, sulla centralità dell’amministrazione in questo sviluppo, del suo funzionamento escludente in tanti ambiti per la crisi dello Stato sociale.
La seconda tematica riguarda i processi di digitalizzazione, driver di questo cambiamento, le garanzie immaginabili e la forza “implacabile” di questa rivoluzione tecnica, guidata dall’intelligenza artificiale, le trasformazioni indotte al modo stesso in cui fino ad oggi abbiamo concepito il diritto.
La terza tematica anela alla ricostituzione di una sfera pubblica, di un’idea di autorità, di un potere sovrano nuovo all’altezza delle sfide che l’umanità sta affrontando.
La quarta tematica riguarda le dimensioni della solidarietà e le sue diverse configurazioni, politica ed economica e sociale. Il dialogo si concentra infine sul ruolo della cultura: indaga quale intellettuale sta emergendo, quale giurista fra tecnica e formazione classica nel mondo globale e sottolinea l’importanza della cultura umanistica per assolvere adeguatamente i crescenti compiti che la società assegna al diritto.
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