Santelli editore/ “La terza clessidra” di Giuliano Pellizzari: thriller che sconvolge la tranquillità eterna dell’antico sito archeologico di Aquileia

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Un enigmatico killer, un antico culto che intrattiene legami con il Transumanesimo e delle affascinanti rovine archeologiche sono solo alcuni dei punti di forza dell’intrigante romanzo “La terza clessidra” di Giuliano Pellizzari, (Santelli editore) secondo volume della serie ambientata in Friuli-Venezia Giulia e dedicata al commissario di polizia Ugo Corba e al sociolinguista e consulente dei servizi segreti Leandro Arcani, dopo l’opera “La scatola del tè”.
Sono numerose le storie che si intrecciano in questo thriller: oltre alle due centrali dedicate al burbero commissario e all’intrepido linguista, seguiamo le avventure dell’archeologo austriaco Viktor Krauss e del geologo Salvatore Righi, impegnati in alcuni importanti scavi ad Aquileia, della giovane Lisa, un’hacker in fuga, del miliardario Karl von Überun, un controverso personaggio della finanza internazionale, e di Antonio Lengue, il vice commissario di Corba, che sembra sparito nel nulla.
Ognuno di questi personaggi, sebbene ubicato in luoghi diversi e impegnato in differenti faccende, incrocerà il suo destino con quello degli altri quando due omicidi sconvolgeranno la tranquillità eterna dell’antico sito archeologico di Aquileia.
Mentre Ugo Corba cerca di non soccombere alla tremenda dieta a cui lo hanno sottoposto, e di gestire con polso il commissariato di Palmanova ora che sono stati scoperti i due cadaveri ad Aquileia, Leandro Arcani si trova a Istanbul, a indagare su un arcaico culto di origine persiana: «Non aveva trovato alcun legame evidente tra il moderno Transumanesimo e l’antico culto sacro del Tarâmismo. Sul culto c’era molto poco e i pochi con cui era riuscito a parlare tendevano a confonderlo con il Teramismo. Nel Tarâmismo la divinità risiedeva nel tempo cronologico. Sia quello sincronico, in relazione a un preciso momento, sia quello diacronico, valutando un’evoluzione storica, spesso basata sugli avvenimenti come punti di riferimento».
Ed è proprio il concetto di tempo ad essere alla base di questo romanzo: vicino ai due corpi trovati ad Aquileia, composti in modo che la testa fosse rivolta al cielo come in una supplica, vengono rinvenute due clessidre, di cui una di scarso valore e per giunta rotta e la seconda antica e di grande pregio.
Corba, in prima linea nel seguire le indagini, sa che ben presto si troverà una terza clessidra accanto a un ulteriore cadavere: è chiaro infatti che si tratti di un omicida seriale, ma cosa lo spinge a creare queste strane messe in scena, in cui lo scorrere del tempo sembra essere il punto focale? E cosa lega l’indagine di Corba alle ricerche di Arcani, agli scavi di Krauss e Righi, alle sparizioni di Lisa e Lengue e agli strani traffici di von Überun? (Mirella Pontini)
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