Torna Napoli InCanta, la rassegna nazionale di voci bianche ideata dalla Fondazione Pietà de’ Turchini. Quest’anno il tema delle composizioni sarà centrato sulla custodia e cura della Terra. La kermesse partirà venerdì 28 marzo, alle 18 con Conversazioni su composizione e pratica corale, un momento di dialogo in cui si confronteranno compositori e direttori di cori. L’incontro si svolgerà online ed è possibile partecipare tramite il portale https://www.turchini.it/live/.
Sabato 29 marzo, alle 17.30, da FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli, si esibiranno cori di giovani e giovanissimi cantori, guidati da direttori di comprovata competenza. Ingresso libero. Info su www.turchini.it.
Napoli InCanta, giunto alla sua V edizione, si propone di valorizzare le formazioni corali di voci bianche di eccellenza del mezzogiorno d’Italia e di promuovere la conoscenza di nuovi repertori, con un focus sui compositori italiani viventi.
In questa edizione si ascolteranno nuove composizioni di Andrea Gambarana, Gianpiero Castagna, Bernardo Maria Sannino, Chiara Mallozzi e Salvatore Murru. L’iniziativa mira a stimolare la creazione di composizioni su misura per cori giovanili, tenendo conto di aspetti tecnici come la tessitura vocale e la difficoltà del brano.
Negli ultimi anni, infatti, la musica scritta per organici corali ha conosciuto importanti sviluppi, anche grazie alla crescita – in termini numerici e qualitativi – di cori ed ensemble vocali diffusi in tutto il territorio nazionale.
In particolare, l’idea che chi scrive possa “cucire addosso” ai diversi organici corali i brani rende questo evento una sorta di laboratorio nel quale la dimensione artigianale si pone come elemento di riflessione per chi si occupa di musica, dagli esecutori ai fruitori.
La musica, dunque, diventa un mediatore e facilitatore di incontri, promuovendo le attività di gruppo e l’inclusione. Accogliere questa opportunità significa mettere in gioco la “differenza” come occasione di dialogo sociale e, soprattutto, per i soggetti coinvolti, riconsiderare le proprie capacità e trovare pubblicamente accolta la propria sensibilità.
Nella foto di Alessia Della Ragione, l’edizione 2024 della rassegna
Pietà de’ Turchini Foundation/Napili InCanta: the children’s voices are back. Music as a tool for inclusion
Napoli InCanta, the national competition for choirs conceived by the Fondazione Pietà de’ Turchini, is back. This year the theme of the compositions will be the care and protection of the earth. The event will begin on Friday the 28th at 6 p.m. with Conversazioni su composizione e pratica corale (Conversations on composition and choral practice), a moment of dialogue in which composers and choir directors will face each other. The meeting will take place online and it will be possible to participate through the portal https://www.turchini.it/live/.
On Saturday the 29th, at 17.30, at FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli, choirs of young and very young singers will perform under the direction of experienced conductors. Free admission. Information at www.turchini.it.
Napoli InCanta, now in its fifth edition, aims to enhance the excellence of children’s choirs in southern Italy and to promote the knowledge of new repertoires, with a focus on living Italian composers.
This edition features new compositions by Andrea Gambarana, Gianpiero Castagna, Bernardo Maria Sannino, Chiara Mallozzi and Salvatore Murru. The initiative aims to encourage the creation of tailor-made compositions for youth choirs, taking into account technical aspects such as vocal texture and difficulty of the piece.
In fact, music written for choral ensembles has experienced important developments in recent years, also thanks to the growth – in terms of number and quality – of choirs and vocal ensembles throughout the country.
In particular, the idea that the composers can “sew” the pieces to the various choral ensembles makes this event a kind of workshop in which the craft dimension becomes an element of reflection for those involved in music, from performers to users.
Music thus becomes a mediator and facilitator of encounters, promoting group activities and integration. Accepting this opportunity means bringing “difference” into play as an opportunity for social dialogue and, above all, for those involved to rethink their own abilities and find their sensitivity publicly accepted.