Un omaggio a Miguel Cervantes. Claroscuro s’intitola il concerto che si terrà 23 aprile alle 20:30 in occasione della Giornata cervantina, nella chiesa di Santa Caterina da Siena, a Napoli.
Un appuntamento musicale di grande prestigio europeo, con cui si consolida la cooperazione tra Fondazione Pietà de’ Turchini, Ambasciata di Spagna in Italia e Instituto Cervantes di Napoli. L’esibizione sarà a cura dei Capella de Ministrers (foto), un ensemble (fondato nel 1987 da Carles Magraner) rinomato per la sua specializzazione nella ricerca e diffusione della musica storica, dal Medioevo al XIX secolo. Il programma di Claroscuro esplorerà il passaggio dalla musica rinascimentale a quella barocca (dal 1500 al 1650) in Spagna, offrendo una selezione di composizioni che riflettono il legame con la figura di Cervantes e il suo ironico chiaroscuro.
Claroscuro esplora la musica tra il 1500 e il 1650, con particolare attenzione all’influenza di Miguel de Cervantes. Cervantes, in opere come Don Chisciotte, intreccia riferimenti musicali dell’epoca, evidenziando il ruolo della musica e della danza nei suoi racconti. Nei suoi scritti, ad esempio, i personaggi sono spesso musicisti, e Cervantes stesso appare come un profondo conoscitore della musica popolare e colta del suo tempo. Le sue opere sono ricche di citazioni musicali, dalle danze alle canzoni, e mostrano una varietà di strumenti musicali come viole, chitarre e percussioni.
La musica in Don Chisciotte non è solo una parte del contesto culturale, ma diventa anche un elemento che arricchisce la trama e le dinamiche tra i personaggi. La polifonia musicale, descritta da critici come Llorenç Barber, si intreccia con il silenzio e il ritmo, creando una composizione vivace che riflette la complessità dell’opera. Cervantes, sensibile agli stimoli uditivi, fa uso di suoni e musica per accentuare momenti significativi, creando una dimensione sonora che amplifica le emozioni e le situazioni.
L’esperienza musicale proposta in questo contesto si basa su un repertorio che mescola la musica precedente e contemporanea, permettendo di esplorare il mondo cervantino attraverso le sue citazioni musicali. L’intento è quello di suscitare nell’ascoltatore curiosità e delizia, invitandolo a scoprire i contrasti e le sfumature che, pur partendo dal rigore, definiscono ogni interpretazione musicale.
Come il protagonista del Don Chisciotte, anche l’ascoltatore è chiamato ad accogliere questa musica con apertura e curiosità, senza pregiudizi, ma con la consapevolezza che ogni espressione artistica porta con sé una propria bellezza da apprezzare.
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https://www.turchini.it/event/claroscuro-luci-e-ombre-del-siglo-de-oro/
Fondazione Pietà de’ Turchini/ Santa Caterina da Siena: Naples pays tribute to Miguel Cevantes with the “Claroscuro” concert (23 April)
A tribute to Miguel Cervantes. Claroscuro is the title of the concert to be given on the 23rd of April at 8.30 p.m. in the Church of Santa Caterina da Siena in Naples on the occasion of Cervantes Day.
A musical event of great European prestige, consolidating the collaboration between the Pietà de’ Turchini Foundation, the Spanish Embassy in Italy and the Cervantes Institute in Naples. The performance will be given by the Capella de Ministrers (photo), an ensemble (founded in 1987 by Carles Magraner) renowned for its specialisation in the research and dissemination of historical music, from the Middle Ages to the 19th century.
The Claroscuro programme explores the transition from Renaissance to Baroque music (1500 to 1650) in Spain, with a selection of compositions that reflect the link with the figure of Cervantes and his ironic chiaroscuro.
Claroscuro explores music between 1500 and 1650, focusing on the influence of Miguel de Cervantes. In works such as Don Quixote, Cervantes weaves in musical references from the period, highlighting the role of music and dance in his stories. Characters in his writings are often musicians, and Cervantes himself appears as a profound connoisseur of the popular and cultured music of his time. His works are full of musical references, from dances to songs, and feature a variety of musical instruments such as violas, guitars and percussion instruments.
The music in Don Quixote is not only part of the cultural context, but also becomes an element that enriches the plot and the dynamics between the characters. The musical polyphony described by critics such as Llorenç Barber is interwoven with silence and rhythm, creating a lively composition that reflects the complexity of the work. Sensitive to auditory stimuli, Cervantes uses sound and music to accentuate significant moments, creating a sonic dimension that reinforces emotions and situations.
The musical experience proposed in this context is based on a repertoire that mixes ancient and contemporary music, allowing us to explore the Cervantine world through its musical quotations. The intention is to arouse the listener’s curiosity and delight, inviting him to discover the contrasts and nuances that characterise every musical interpretation, even if it is based on rigour.
Like the protagonist of Don Quixote, the listener is called upon to welcome this music with openness and curiosity, without prejudice, but with the awareness that every artistic expression has its own beauty to be appreciated.