Napoletani a Roma. Michele Rak ha presentato nel Salone Borromini del a prestigiosissima Biblioteca Vallicelliana in Piazza della Chiesa Nuova, il suo ultimo romanzo dal titolo "La Venere perduta" (Salani, pp. 256, euro 14,50).
La Venere in questione è un’opera rubata di Canova di cui resta solo una fotografia e nel mistero del clamoroso furto, c’è anche la misteriosa morte di un collezionista.
Storia, ambientazioni e ritmo serrato dei dialoghi caratterizzano questo romanzo dallo stile noir.
Il protagonista che si occupa della vicenda del furto è il dottor Kanopus , esperto d’arte .
Tra dolci e caffè, collezioni e musei, Kanopus ritiene opportuno, ai fini di una risoluzione del mistero, di indagare a ritroso per sgarbugliare questa annodata vicenda ricca di misteri.
Al suo fianco una giovane assistente, Axa.
Lei disinvolta e tormentata dai ricordi, viaggia alla ricerca della prestigiosa opera d’arte passando per Roma, Firenze, Parigi.
La coppia di improvvisati investigatori, durante le loro ricerche, incontrer altre Veneri d’ogni forma e materia.
Un ritmo narrativo incalzante ed i colpi di scena, rendono questo romanzo avvincente ed innovativo nel genere letterario.
Michele Rak nasce a Napoli nel 1940.
Ha insegnato Sociologia della letteratura presso l’Universit di Napoli dal 1965 al 1985.
Analista e storico della cultura, teorico della comunicazione del barocco all’et contemporanea, critico della letteratura (dalla fiaba alla letteratura d’intrattenimento), specialista dei linguaggi iconici (ha fondato in Italia diversi archivi della fotografia) e coordinatore presso l’Universit di Siena del Laboratorio di Letteratura e Scrittura.
Nelle foto, la copertina del volume e l’autore