Da un gruppo di cittadini riceviamo e volentieri pubblichiamo
Gli estensori del “manifesto a sinistra”, reso pubblico lo scorso luglio, tornano a manifestare la loro più profonda preoccupazione per il declino verso il quale il nostro Paese sta inesorabilmente marciando, avvilito dagli effetti di una grave crisi internazionale ma più ancora dall’assenza di una manovra economica corrispondente alla gravit di quella crisi e dalla conclamata incapacit del governo e dei partiti che lo compongono ad andare oltre la difesa delle corporazioni e degli interessi particolari che in quella maggioranza si sono annidati.
L’immagine che il governo e la maggioranza (oltre che lo scomposto gruppo di eterogenei e inqualificabili sostenitori che sono andati in loro soccorso) hanno dato di s soprattutto in quest’ultima convulsa fase, divenuta oggetto di sberleffo da parte degli stessi esponenti del governo, comporta alcune conseguenti considerazioni che non lasciano purtroppo spazio alcuno a valutazioni positive e ci, che l’attuale governo è incapace di presentare una manovra in grado di rispondere alle esigenze di contenimento della spesa pubblica e di equit che l’Italia richiede,incapace di preparare un futuro dignitoso per milioni di giovani, di assicurare prospettive di crescita al Mezzogiorno ,di giustizia sociale per i tanti emarginati.
Gli estensori del “manifesto a sinistra” esprimono dunque la motivata preoccupazione per una possibile, inarrestabile deriva della nostra nazione verso sbocchi economici, sociali, politici, culturali che riducono l’Italia al rango di uno Stato irrilervante , nel quale si corre il rischio che diventino ancora più grandi i privilegi di chi gi detiene la maggiore ricchezza del Paese, che aumenti a dismisura il numero dei poveri e degli emarginati, che le ingiustizie sociali raggiungano limiti intollerabili, che la stessa intelligenza collettiva e la capacit di reazione degli italiani vengano mortificate e frustrate.
“Salviamo l’Italia” è dunque l’appello che i firmatari rivolgono alla societ intera e ancor più ai partiti di opposizione perch, di fronte alla situazione denunciata, assumano responsabilit che siano all’altezza della sua gravit . Si tratta di decidere se confermare un’opinione gi largamente diffusa che non vi sia più nulla da fare, che le forze politiche, tutte le forze politiche, siano incapaci di dare risposte ai drammatici problemi del presente e del futuro, ovvero di avviare un’iniziativa che dia il senso di una nuova consapevolezza , di un’inversione di tendenza.
L’appello nasce dalla convinzione che i partiti di opposizione non possano (e non debbano) più rimanere prigionieri dei loro tatticismi.
E’ inaccettabile che al momento non vi sia all’attenzione del Parlamento una proposta di manovra finanziaria compiuta e alternativa, che rappresenti la volont dei partiti di opposizione di presentarsi al Paese come le forze che sanno andare oltre il loro ristretto interesse e sanno trovare intenti e proposte convergenti per salvare il Paese dal baratro.
Nella nostra storia è gi accaduto che le opposizioni, con uno slancio unitario, hanno contribuito alla salvezza dell’Italia ciò può ancora accadere.
Ma è oltremodo inaccettabile che le forze di sinistra continuino a muoversi senza alcuna intesa , che si manifestino fenomeni di protagonismo personale, che prevalga l’interesse particolare rispetto ai problemi e ai destini di un’intera collettivit .
“Salviamo l’Italia” è l’invito che rivolgiamo conseguentemente a tali forze perch sappiano ritrovare intese e progetti comuni per ridare speranza ad un Paese che ha bisogno di riconoscersi in nuovi soggetti politici in cui credere.
“I firmatari di questo Manifesto, abbiamo scritto, credono che sia urgente e necessario non perdere l’occasione per costruire, tutti insieme, un nuovo orizzonte politico della sinistra, nel quale i partiti e i movimenti possano ritrovarsi, prospettare un nuovo modello di sviluppo e di relazioni sociali per costruire assieme un’alternativa nella coscienza collettiva e nella composizione dei governi”.
“Per troppi anni , abbiamo aggiunto, una parte della sinistra ha confuso il riformismo con il moderatismo e la radicalit con obsolete posizioni ideologiche consumatesi in un passato ormai lontano. Occorre trovare un nuovo linguaggio e nuovo stile politico al riformismo, che si faccia carico della radicalit della crisi sociale, delle nuove tendenze e dei nuovi bisogni. Un riformismo che sappia essere vivo, attraente, coinvolgente, persino emozionante”.
A quanti convidono i contenuti di questo appello, che assume particolare valore perch proviene dal Mezzogiorno e da una citt del Sud particolarmente provata come Napoli, rivolgiamo l’invito a manifestare la propria adesione inviandola all’e.mail manifestoasinistra@gmail.com ed a partecipare all’iniziativa pubblica promossa per il 20 settembre alle 17,30 prossimo a Palazzo Serra di Cassano, presso l’Istituto italiano per gli Studi Filosofici.
In foto, il parlamento italiano