Tra vita e morte. E’ sospesa l’installazione “Bilico”, realizzata site specific dall’artista Lello Torchia per l’ ipogeo della chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, in via Tribunali 39 , nel complesso monumentale , prezioso scrigno del barocco napoletano, casa delle “anime pezzentelle” a Napoli.
L’opera, che sarà svelata al pubblico domani mattina (sabato 11 novembre alle 11), è composta da tre intensi momenti di riflessione sul sottile confine tra la vita e la morte, coinvolge lo spettatore invitandolo a trascendere il corpo ed esplorare il concetto di evoluzione spirituale (nella foto, un particolare).
Il progetto, che ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee (e sarà visibile, tutti i giorni, fino all’11 dicembre, dalle 10 alle 18, la domenica dalle 10 alle 14. L’evento è accompagnato da un volume che ne spiega la genesi), è curato da Krista Brugnara, che spiega: «Come scultore Torchia va al di là della plasticità per evocare un coinvolgimento intellettuale, senza mai essere letterale… Che sia una testa senza volto o dei piedi disarticolati, Torchia sembra sempre sfidare la visione, sia per riconoscere ciò che è familiare, sia per immaginare ciò che è ignoto. Il disegno a carbone, fatto con il suo corpo in movimento, ricorda allo spettatore che l’artista sta partecipando al viaggio che rappresenta ».
Classe 1971, il napoletano Torchia è attivo dalla seconda metà degli anni ’90, protagonista di eventi anche internazionali. Nel 2017 ha allestito due mostre personali, La grammatica dell’esistenza alla Fondazione Umberto Mastroianni (di Frosinone)e Mite colloquium al Piano nobile del cinquecentesco Palazzo Bartocci Fontana di Assisi.
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