Al nastro di partenza la stagione lirica del San Carlo che debutta venerd 18 alle 19.00 con l’attesa "Semiramide" di Rossini. Sul podio Gabriele Ferro, Salvatore Caputo alla guida del coro. La regia è affidata a Luca Ronconi. Non molto noti i membri del cast, eccezion fatta per Laura Aikin nel ruolo primario. Gioved alle 18 è prevista la prova generale, il cui incasso sar devoluto all’AISM, l’Associazione Italiana Sclerosi Multiple.
Numerose le iniziative di corredo che prevedono, tra l’altro, una conferenza alle 17.00, sempre gioved, in cui Daniela Tortora e Sergio Ragni introdurranno all’ascolto. Alle 18.00 sar presentata la mostra su "Semiramide, un’opera per una prima donna" al Memus, il museo inaugurato di recente.
Semiramide costituisce una sorta di testamento estetico l’autore ne inizi la composizione nel 1822, dopo aver lasciato Napoli e con essa lo sperimentalismo avanzatissimo del periodo napoletano che mai il pubblico Veneziano avrebbe potuto comprendere.
La fonte del libretto di Gaetano Rossi è Voltaire. Semiramide segna una svolta a riprova basti pensare alla decisione di comporre una sinfonia a sipario chiuso, a differenza di quanto accade nelle sette opere napoletane. Opera densa e complessa Semiramide presenta un perfetto equilibrio tra musica e dramma come per esempio, nell’aria della follia di Assur del secondo atto in uno schema formale perfetto palpita la materia febbrile del testo musicale (Deh… ti ferma… ti placa … perdona).
Ascolteremo infine il celebre monumentale finale dell’opera che dopo la preghiera di Semiramide, culmina con il coro "vieni Arsace, al trionfo, alla reggia", che rappresenta uno dei vertici del teatro d’opera italiano.
Si replica nei giorni 2o, 22,25 e 27.
In foto, Luca Ronconi