Mario Persico è l’artista del mondo alla rovescia, le cose non sono mai come appaiono, in lui il rapporto tra parole e oggetti, tra uomo e manufatti è invertito. Per questo la sua personale al Madre (via Settembrini, 79 Napoli) non poteva avere titolo diverso dall’esclamativo e incisivo “NO”. Diciassette opere distinguono un percorso di quattro ambiti di ricerca quello della scultura, degli oggetti praticabili, del teatro e dell’erotismo. Il museo Donna Regina, con questa mostra e la precedente di Armando de Stefano, porta avanti il discorso sulla cultura napoletana e su quei fecondi e innovativi artisti che furono i protagonisti della seconda met  del Novecento a Napoli.
L’esposizione, a cura di Mario Franco e visitabile fino al 19 marzo, comprende inediti lavori dell’artista. Persico, classe 1930, è tra i firmatari del Manifesto dell’arte nucleare di Enrico Baj. Nel 1958 è tra i fondatori del Gruppo ’58 con Biasi, Del Pezzo, Fergola, le cui matrici dada e surrealista risulteranno evidenti, l’artista risulter  sempre più interessato all’aspetto metamorfico e mostruoso della realt . il 1963 quando passer  dalle opere bidimensionali a quelle tridimensionali scacchiere, opere tattili che assumono e nascondono diversi significati. Il teatro, la magia della finzione e il gioco dei doppi saranno da ispirazione per la sua arte.
Le sue opere, in legno e tecnica mista, sono criptiche e enigmatiche. Colori forti, accesi e brillanti nascondono, spesso, inquietudine e malessere. L’amore non sublime, ma quello “basso” e carnale è indagato in ogni suo aspetto, tra personaggi che, in quinte teatrali, si presentano nella loro goffaggine ed eccessivo mostrarsi alla ricerca di un loro posto nel mondo, in quella realt  capovolta, creata e perseguita dall’artista.

Per saperne di più
www.museomadre.it

Nelle foto, particolari quattro opere dell’artista

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