Inutile far finta di niente, inutile dire che non è vero, perch tutti, nella vita, ci siamo fatti delle gran paranoie a causa del giudizio degli altri. Anche chi si ritiene il più alternativo degli esseri umani, il più disinvolto, almeno una volta si è posto il problema di cosa avrebbero pensato di lui se avesse fatto o detto quella cosa. Inutile nascondercelo, il giudizio di chi ci circonda, della famiglia, degli amici e anche degli sconosciuti ha un peso sulle nostre azioni, tanto nei piccoli centri, che nelle grandi citt , perch anche la più grande ed egoistica voglia di soddisfazione personale nasce dal desiderio di approvazione da parte di chi, di quella soddisfazione, ne è spettatore.
E allora “Beati in questo paese coloro che non sono giudicati dal vicino”, cos recita il ritornello di una canzone degli “Alter-ego”, la band formata dai protagonisti di “Beati coloro”, il libro (che ha lo stesso titolo della canzone) di Concetta Prisco, giovane autrice napoletana, che sar presentato gioved 15 Marzo, alle ore 17.00, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, in via Monte di Dio, 14; ennesimo, pungente volume pubblicato da “Edizioni Mayhem”, la cui presentazione vedr , oltre alla stessa autrice, l’attore Ugo Fonti leggere, accompagnato dal sassofonista Luca Autiero, alcuni degli estretti più interessanti (interverranno anche Giuliano Falcone, bassista del gruppo “Foja”; il giornalista Giovanni Tortoriello; Giampaolo Canetti, responsabile dell’ufficio stampa “Edizioni Mayhem”).
Un libro coraggioso, illuminante, a tratti sconvolgente, in cui la Prisco, dottoressa in Lettere Moderne e specializzata a pieni voti in Filologia moderna presso l’Universit degli Studi di Napoli Federico II, ha saputo indagare le conseguenze che hanno, sull’animo e sulla psiche umana, il giudizio degli altri e, soprattutto, la paura di esso, un giudizio che ci ossessiona, che ci spaventa e che condiziona la nostra vita, segnata dalla costante ricerca di una via d’uscita che, forse, potrebbe essere troppo dolorosa, la più dolorosa. questa la storia di Gaia, diciannovenne bella e piena di vita, felice, agli occhi degli altri, di lavorare nell’azienda di famiglia, ma solo perch è la paura del giudizio che la muove, la paura dell’opinione negativa che tutti, soprattutto i suoi genitori, avrebbero di lei se seguisse il suo vero sogno, quello di scrivere. O la storia di Luca, fratello di Gaia, che invece ignora i dissapori in casa e le maldicenze del paese, inseguendo il suo sogno di incidere un disco con la sua band (gli “Alter-ego”), senza farsi condizionare dalle dicerie della gente, n dal dispiacere di deludere i genitori. Ma, soprattutto, questa, è la storia di Alice, la batterista del gruppo, che, rimasta incinta molto giovane, è stata costretta a scappare dal suo paesino, dove anche i genitori le hanno chiuso la porta in faccia ed in cui le chiacchiere ed i giudizi della gente non le permettevano più di vivere. Ma a volte scappare non serve o, meglio, non basta, perch la paura di essere giudicati, la dannazione di questo perenne “Giudizio Universale” in miniatura, non passa mai e, per chi ha tentato invano di sfuggirvi, non resta che affrontarne le conseguenze.
In foto , particolare della copertina