“Io continuo a lottare. Tu continui ad avere paura?” E’ lo slogan di Michele Ferro, consigliere napoletano della VII municipalit . Colpito negli affetti familiari, ha imparato che queste tragedie possono, a volte, far crescere grandi uomini che non hanno paura di combattere e denunciare atti di pedofilia. Eppure esiste ancora gente che non ne vuole parlare.
“La lotta alla pedofilia- sottolinea- è un dovere morale. Il 30 maggio 2007, su mia proposta il consiglio della VII municipalit approvava, all’unanimit , una delibera che sanciva la giornata di lotta contro la pedofilia, il 12 aprile ( data scelta per ricordare il ritrovamento del piccolo Silvestro delle Cave, vittima degli orchi). E’ una battaglia che non deve avere n colore, n collocazione politica. Chiedo alle istituzioni di dimostrare la loro sensibilit verso chi ha subito, verso chi un giorno purtroppo potrebbe subire”.
Una battaglia, questa del consigliere, che è anche la mia.
Credo che ci sia ancora tanta strada da fare per proteggere, informare donne e uomini. Allora, facciamo tutti qualcosa. In modo che una parola urlata da migliaia di persone diventi una tuonante accusa.
A volte mi capita di intervenire a dibattiti e sento parole forti, come “Pena di morte, castrazione chimica…” . Io dico no. Siamo contro la pena di morte. Credo che chi tocchi una bambina, un bambino, uccida una parte di quella fragile e tenera identit . Per questo omicidio, quale pena? Carcere. Noi siamo contro la pena di morte.
I sogni, i momenti belli della mia vita, quelli brutti e terribili, decisi di scriverli tutti su di un quaderno, lo decisi perch in un programma televisivo avevano detto che scrivere era una forma di (auto)terapia.
Mentre scrivevo mi accorgevo che nella mia testa entravano gli odori che accompagnavano i miei flashback.… Alla mia storia volli dare il titolo “GLI ODORI DEI MIEI RICORDI”.
Lavoravo e scrivevo, descrivendo il mio passato. Un giorno, un mio carissimo amico, incuriosito dal mio accanimento alla scrittura, mi chiese con insistenza di leggere il mio diario. Glielo affidai, lui si complimentò con me e mi disse che dovevo assolutamente pubblicarlo. Ero titubante. “Gli odori dei miei ricordi” mi appartenevano, erano troppo intimi, troppo forti, ma mi feci convincere. Il mio amico Giorgio aveva ragione, bisognava che tutti sapessero quello che mi era accaduto. Denunciare, ecco cosa bisognava fare.
Mandai un fax al Maurizio Costanzo show. Subito mi chiamarono in redazione, congedandomi dopo quattro ore di colloquio e dicendomi “La sua storia è troppo forte non può andare in onda”.
Tuttavia, il giorno successivo mi chiamarono e feci ben tre trasmissioni. Trovai un editore coraggioso, pubblicai il libro ( che dopo sei mesi fu ritirato dalle librerie perch il distributore lo aveva trovato vergognoso e scandaloso). Questo mi fece molto “incazzare” e cos decisi di continuare a scrivere storie vere, reali, di denuncia. I benpensanti pensavano di fermare il miei scritti ma io, agguerrito come sono stato sempre, andai avanti.
Nel frattempo molte persone iniziarono a raccontarmi violenze, paure, incubi della loro vita, pensando che io fossi immune. Sbagliavano. Non mi sentivo forte e immune da tutte quelle sofferenze…..Tutto mi faceva male quando ascoltavo. Persino il mio corpo dolorante rifiutava il dolore. Allora consigliavo di denunciare, di scrivere, perch solo prendendo coscienza si può uscire dall’incubo che ci hanno “regalato”. Mi rispondevano che non avevano il mio coraggio.
Credo di essere stato incosciente più che coraggioso. Ma, ripeto, se non avete la forza di denunciare, scrivetelo, registrate … Nessuno sapr mai quello che è accaduto, l’importante è che lo sappiate voi. L’importante è che lo abbiate fatto ascoltare al vostro io Oppure, parlatene con un amico, con uno psicologo ma fate uscire fuori tutto quello che si annida nella vostra anima e vedrete che sarete più sereni.
Io non ho avuto strumenti culturali o economici per risolvere il tutto.. Ma ci sono riuscito, fortuna? Può essere. Avevo desiderio di vivere e mi sono dato da fare. Devo molto alla strada le “mie strade” mi hanno aiutato.
Non ho smesso di lottare contro il mondo pedofilo .Fatelo con me
Se avete esperienze da svelare, inviatele. Le faremo conoscere attraverso questo portale, ilmondodisuk.
Dal libro "Gli odori dei miei ricordi"
“Perch, alla fine, io ero un piccolo bambino.
Descrivere gli odori dei miei ricordi oggi è come se avessi aperto delle porte del mio cervello, una finestra della mia stanza, e l’aria rarefatta fosse uscita portandosi via alcune immagini,come il colore del maglione di Sandro e la sua faccia. Quasi non ricordo piu’ i volti dei miei ricordi, grazie anche ai miei scritti, alla mia voglia di ricominciare, di dimenticare, ma anche di ricordare in modo da poter aiutare gli altri a fare capire che si può combattere gli orchi.
Oggi sono un uomo, ‘ vivo un in bell’appartamento con vista sul mare.
La sera, quando rientro 6 è« « o è á « s pt B L libri n e B link B B d d B d d «LOdal lavor,o accendo candele, mi siedo fuori al terrazzo, guardo il mare le stelle…sogno… sogno un alieno che si innamora di me e scende dalla sua astronave per portarmi via per sempre..sogno un amore che mi ama per tutta la vita .Sono contento di sognare la vita….anche se ogni tanto si affacciano i fantasmi.
Ma di una cosa sono certo.
Il mio passato lo porterò sempre con me…nel mio cuore nella mia anima sempre…con me…nei miei pensieri…con me…nei miei sensi di colpa di bambino innocente …sempre con me”.
In foto, l’orrore della pedofilia raccontato dal film "Territori d’ombra" di Paolo Modugno.