Continua la rassegna I Maestri all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel suo quarto episodio che vede come protagonista Emilio Notte in un evento espositivo a cura di Giovanna Cassese e Aurora Spinosa, con il patrocinio del Comune di Napoli.
E’ una rassegna, I Maestri, che punta a dar lustro e meritato approfondimento alle opere di coloro che, con grande perizia tecnica e prontezza nei confronti delle nuove sperimentazioni, hanno offerto il loro contribuito all’evolversi dell’arte napoletana all’interno del contesto italiano ed internazionale.
La mostra antologica su Emilio Notte, una installazione di circa 50 opere tra dipinti e disegni composti dal 1914 in poi, sar aperta al pubblico fino al 14 luglio 2012 presso gli spazi della Pinacoteca dell’Accademia partenopea.
Il progetto espositivo mira alla messa a fuoco della produzione d’autore tra gli anni ’20 ed il ’60 ovvero gli anni di docenza accademica, del prezioso contributo didattico che il maestro diede alla formazione delle successive generazioni di artisti.
“Notte riusciva a rendere l’insegnamento della pittura e del disegno quanto mai razionalizzato. Nel senso che tutto veniva chiarito, giustificato, esemplificato in maniera che il suo intervento avesse una legittimazione. La sua visione scientifica ed architettonica dell’immagine invitava ad un’analisi del tono come struttura e non come resa coloristica istintiva”(Armando De Stefano).
Nato A Ceglie Messapica nel 1891 Emilio Notte si trasferisce con i suoi cari in provincia di Avellino frequentando il liceo e contemporaneamente l’Accademia di Belle Arti di Napoli dove il direttore di allora Vincenzo Volpe, colpito dalla straordinaria sensibilit dell’artista nella resa pittorica, gli concesse uno studio privato. Con il trasferimento in Toscana nel 1907 Notte entra in contatto con l’ambiente fiorentino più stimolante, facendosi esploratore di un “verismo umanitario” ed esordendo con opere dalle tematiche socialmente impegnate come I vecchi e I poveri di Prato.
“Il mio metodo è l’odio per l’immagine fantastica, è il realismo, ma un realismo pieno di grandezza, l’eroismo del reale”. Un incontro significativo nel percorso creativo di Notte fu quello con Boccioni con il quale prese parte nel 1916 alla Biennale di Venezia. Il suo avvicinamento alle premesse futuriste si evidenzia nei lavori realizzati a partire dal 1914. Si tratta di un futurismo tuttavia mediato da una concezione più classica dell’arte che resta comunque ancorata a principi costruttivi di ordine geometrico.
Nel 1919 si trasferisce a Milano dove conosce Mario Sironi e poi nel ’22 a Roma dove ha inizio una produzione pittorica contrassegnata da un certo “realismo magico”. Dal 1929 tiene lezioni di Decorazione all’Accademia di Napoli; nel ’40 affresca l’Auditorium della mostra d’Oltremare. Gli anni ’40 sono i più intensi per esperienza e contaminazioni culturali dallo studio degli impressionisti francesi al Picasso di Gernica fino al neorealismo dei muralisti messicani. Dal ’45 al ’61 Notte ottiene la Cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti partenopea.
La produzione artistica di Emilio Notteafferisce a differenti manifestazioni di stile non sempre collocabili in un percorso di contiguit evolutiva, generando un nomadismo stilistico in cui il confronto e l’ espressione con i più disparati linguaggi dell’arte sono una prassi ed una nota distintiva.
In occasione dell’evento, è stato realizzato un catalogo edito da Arte’m che vanta la penna di Giovanna Cassese, Aurora Spinosa, Angela Tecce, Enrico Crispolti, Paola Del Vescovo, Gino Agnese e Riccardo Notte.
L’Accademia di Belle Arti ringrazia la famiglia Notte, la Galleria Mediterranea e tutti i collezionisti privati che con il loro prezioso contributo hanno reso possibile la messa in opera dell’evento.
Accademia di Belle Arti
Via Costantinopoli 104, Napoli
Orari dal marted al sabato, ore 10,00-14,00
Chiusura domenica e luned
Ingresso gratuito
info e prenotazioniwww.acacdemiadinapoli.it
galleria@accademiadinapoli.it
Nello foto, in alto, Costanza Lorenzetti e, in basso, Arlecchino