Napoli e il mondo. Durerà circa un mese l’undicesima edizione di Napoli Teatro Festival, la seconda diretta da Ruggero Cappuccio. La rassegna, organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Luigi Grispello si svolgerà dall’8 giugno al 10 luglio, come annunciato oggi in conferenza stampa al Teatrino di Corte di Palazzo Reale .
34 giorni di programmazione, con 85 compagnie e 160 spettacoli per undici sezioni che confermano la trasversalità artistica della manifestazione. Nella casa del festival che sarà collocata a Palazzo Reale ci sarà posto anche per concerti e mostre.
Ancora una volta Mimmo Paladino ne firma immagine, catalogo e materiale di promozione. Nel giardino romantico della residenza reale, il dopofestival con bookshop, spazio/caffè e un fitto calendario di incontri con il progetto “Così lontani, così vicini” di Pier Luigi Razzano.
Il teatro invade ancora una volta la città e si espande tra i palcoscenici cittadini (dal Trianon Viviani al Nest, passando per Nuovo, Politeama, Sannazaro, Mercadante, San Carlo, Sala Assoli, Bolivar, Nest). Ma non solo. Si dilata fino a luoghi in genere non deputati alla messinscena, come il Museo Madre, Palazzo Serra di Cassano, la Chiesa della Misericordiella, Donnaregina Vecchia, Villa Pignatelli, Santa Fede Liberata. E in Campania saranno valorizzati i siti Unesco: i duomi di Salerno e Amalfi, l’abbazia di Mercogliano, la Reggia di Caserta, il teatro naturale di Pietrelcina.
Si accendono i riflettori sulla scena internazionale con Isabelle Huppert (nella lettura de“L’amant” di Marguerite Duras al Teatro di San Carlo l’11 giugno), Rabih Mroué (con “Sand in the eyes”, lettura non accademica sulla propaganda e sui metodi di reclutamento degli estremisti islamici, al Teatro Trianon Viviani il 13 giugno), Thierry Collet (con “Dans la peau d’un magicien” in cui l’artista mescola frammenti di vita e trucchi di magia per raccontare il mondo interiore di un prestigiatore, alla Galleria Toledo il 14 e 15 giugno).
Tra le tante novità, un focus dedicato al grande regista e drammaturgo svedese Ingmar Bergman nel centenario della sua nascita (il 14 luglio 1918 ad Uppsala). Ma anche il teatro italiano avrà un ruolo rilevante con molti titoli. Tra questi, “Medea per me” di e con Lina Sastri, “Regina Madre” di Manlio Santanelli con Fausto Russo Alesi e Imma Villa per la regia di Carlo Cerciello, “Sotto il Vesuvio niente” di Pasquale De Cristofaro e Peppe Lanzetta, “Operetta 2” rilettura di Camus per la regia di Renato Carpentieri, “Abitare la battaglia (conseguenze del Macbeth)” regia di Pierpaolo Sepe.
Non mancherà la danza: 8 titoli con produzioni di diversi Paesi (dall’Italia alla Tunisia, Francia, Libano, Argentina, Inghilterra, Belgio). E ci sarà spazio per la musica con 8 concerti tra il Cortile d’Onore di Palazzo Reale (protagonisti, i Foja) il Duomo di Amalfi e la reggia di Caserta. Anche il cinema avrà il suo angolo con 10 serate a Palazzo Reale dedicate a Vittorio De Sica. E nei progetti specialigli artisti di strada avranno visibilità con “Napoli Strit Festival” .
Si punta ancora a una politica popolare dei prezzi affinché il festival possa essere accessibile il più possibile con biglietti dagli 8 ai 5 euro e altre agevolazioni. Inoltre si consolida lo sguardo al sociale: un’azione di crowdfunding sosterrà la Fondazione Pascale (come è avvenuto nella scorsa sessione invernale di Quartieri di vita per l’Ospedale pediatrico Santobono /Pausilipon). Napoli Teatro Festival diventa palcoscenico senza confini.
In foto, Isabelle Huppert fotografata da Carole Bellaiche
Per saperne di più
www. napoliteatrofestival.it