Rotondo e perfetto, il cerchio. Cui si ispira la cucina del Ra Ristovago di Pozzuoli, ( Via G. Pergolesi, 13, ). Tutto si mescola dando origini a pietanze fusion e tondeggianti, che mettono in tavola storie diverse.
Come quella di Raffaella Migliaccio, che da Bologna ha portato la sua esperienza di imprenditrice a Pozzuoli, conservando nel menù da lei ideato i cibi (rivisitati) della cucina napoletana.
Perché la scelta della rotondità? «Le pietanze cucinate dallo chef Raffaele Caputo- risponde- sono come le forme delle donne. Il mio menù è un richiamo alla terra, alla fecondità, al sole. Non a caso ho inserito Ra il dio egizio nel nome del ristorante. Un ritorno alle origini che si trasforma in un mangiare contemporaneo».
I piatti sembrano dipinti. L’arredamento è ricercato, ma all’insegna del recupero. Barche lavorate da mastri d’ascia decorano pareti e soffitti, la luce è morbida, pannelli e arredi raccontano dei viaggi e della continua ricerca di Raffaella che voleva aprire un ristorante sul mare che ne fosse anche ispirato dal menù all’arredo, che raccontasse di lei e della sua voglia di avvicinare le persone.
Tra le specialità, spiccano le tartare servite con geleè di aperol, salsa di guacamole, cipolla caramellata e geleè di lime. I gamberi si propongono in tre panature diverse: con pasta kataifi, mais, pastella al pomodoro. La crosta di Gragnano sorprende per il ripieno di baccalà e bufala con pomodorini in agrodolce su letto di friarielli.
Riscoprire, rielaborare, trasformare i prodotti del mare rispettando le usanze e le tradizioni. Ecco la strada percorsa affollata di piatti a tutto tondo(foto): ring di calamari al limone e ricotta, roll rainbow di pesce spada su crema di latte, praline al nero di seppia con salsa di finocchio e curcuma, bignè al salmone su salsa di zucca, cilindri mediterranei, anelli e tortini di polpo caramellato. In un’atmosfera accogliente che non fa rimpiangere l’intimità della propria casa.