In libreria La Napoli fotografata da Noon John Goldin ovvero Quando gli angeli scappano via (Napoli, Photocity Edizioni, 2012, € 12,00).
L’ultimo romanzo di Franco Cuomo. Ne parliamo con l’autore.*
Franco partiamo dal titolo. Perch Quando gli angeli scappano via?
Quando gli angeli scappano via è una citazione all’interno del romanzo a un’opera di Nelson Algren, uno scrittore statunitense poco noto in Italia che ha scritto molto sull’alienazione urbana, ma anche Don Wilson dal quale mutuo le atmosfere noir. Gli angeli che scappano via potrebbero essere gli stessi “hipsters dal viso d’angelo di Ginsberg” che pure è un riferimento all’interno della storia che si racconta, ma anche chi ha creduto in un sogno legato all’arte e vede oggi quest’ultima fare tutt’uno con la grande finanza che ne stabilisce tendenze e quotazioni. Ho trovato scandalosa – per esempio -l’intervista fatta sul magazine del Corriere della Sera a Francois Pinault, un magnate della finanza che decide lui cosa acquistare e dunque cosa fare diventare arte. Gli angeli scappano via per questo non servono più.
Chi è e cosa rappresenta Noon John Goldin?
Noon John Goldin è il protagonista, fotografo che cerca una sua verit attraverso l’arte, ma la ritrova solo quando fa i conti con la sua cultura originaria un artista non può prescindere da questa. Il nome, naturalmente richiama Nan Goldin, a cui si ispira il romanzo, una fotografa bostoniana naturalizzata newyorkese (vive attualmente a New York) che è stata spesso a Napoli ed a Napoli ha realizzato molti suoi lavori. Tutte le opere del protagonista sono titoli delle opere di Nan Goldin , tranne l’ultima Ten years in Naples 1997-2007, che è completamente inventato e si adatta alla storia che ho scritto.
Esiste un legame con Walter Benjamin e il suo Angelus Novus?
No non esiste nessun legame all’angelo della storia benjaminiano. No. C’è qualche riferimento a Thomas Mann, solo di sfuggita quando il protagonista riflette sulle manie degli europei e dei napoletani, ma nient’altro. Non dimentichiamo che il protagonista è americano e dunque il suo punto di vista è quello di un americano, cresciuto negli Stati Uniti degli anni Cinquanta.
Qual è la tua opinione sulla politica di sostegno alla cultura da parte delle amministrazioni pubbliche?
Deve risponderti il protagonista del romanzo o io? Se a risponderti fosse il protagonista del romanzo, ti direbbe che per lui è assolutamente incomprensibile che delle amministrazioni pubbliche possano sostenere e finanziare l’arte Noon John Goldin/Nan Goldin, si è fatto/a da s, in ambienti che generavano arte e artisti fra arte e artisti, scevro da protezioni o politiche culturali di sorta. Negli Stati Uniti funziona cos e fino a qualche decennio fa il mercato era più veritiero, oggi purtroppo quella scena non esiste più. Se ti devo rispondere io invece ti rispondo che oggi il mercato dell’arte e della cultura è falsato dalla finanza e dunque la mia risposta è simile a quella del protagonista. L’idea di far saltare in aria il MADRE (Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina) scaturisce proprio da questa convinzione il MADRE quale simbolo della amministrazione politica del mercato dell’arte, in una citt completamente implosa su se stessa.
Come ti spieghi il pullulare di nuovi artisti, nati dal nulla, portati in auge da una critica ormai servile al solo potere?
Ti ho gi dato la risposta un attimo fa oggi l’arte quasi tutta l’arte contemporanea è gestita come la pubblicit credo, anzi, che la pubblicit oggi sia l’unica è autentica forma d’arte che è funzionale a questo tipo di mercato finanziario. Gli artisti giovani o meno giovani sono degli abili pubblicitari e d’altra parte una delle collezioni d’arte contemporanea appartiene ad un noto pubblicitario che ha fatto la fortuna di un gruppo di artisti inglesi tra i quali Damien Hirst che a me non piace, nonostante sono in molti a cogliere nessi tra la sua arte e il barocco. La Saatchi collection è al momento una delle più importanti raccolte di arte contemporanea esistente al mondo, ma oggi faccio fatica a definire arte qualcosa a meno di non voler intendere arte tutta un’altra serie di cose. Nel romanzo, il protagonista ha uno scambio di opinioni con Lucio Amelio, anzi la venuta del protagonista in Italia dagli Stati Uniti è quasi provocata da Lucio Amelio, col quale il protagonista fa intendere di avere avuto una relazione. Gli argomenti tra i due sono appunti legati al destino dell’arte.
Secondo te ci sono intellettuali che si espongono come insegnava Pier Paolo Pasolini e attualmente fa Roberto De Simone?
No, oggi è incomprensibile ai più la figura di intellettuale. Cosa significa oggi intellettuale? Chi è l’intellettuale? Tutti i maestri, i filosofi che hanno in qualche modo influenzato il pensiero, l’arte o la cultura della seconda met del Novecento oggi sarebbero considerati inutili e lo dico senza provocazione. Il sapere è funzionale alla produzione e, in tempi di c 6 è« « o è á « s pt B L libri n e B link B B d d B d d « B pG B B «7 B e « B E B B èMODE B H l è NO è B B» OJ B e
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B B èî B è èî B î î B» B è t B t B î èî B B risi, per questo tipo di politici è addirittura inutile. Naturalmente pochi sanno che è il contrario, ma gli argomenti che oggi veicolano interesse sono le banche e lo spread, e tutto è asservito a questi soggetti.
Qual è il miglior modo per far veicolare il romanzo? Verr presentato a Napoli?
Questo romanzo sperimenta su di s le cose che ho appena detto la difficolt di essere distribuito e conosciuto se non sei nei “giri giusti”, quello dei soldi, dei guru fasulli della carta stampata, sei fuori. Posso concludere questa intervista dicendo come è nato e dunque quale è il peccato originale di questo libro per questa gente. Per questo libro, che inviai a più case editrici, fui contattato dopo quasi un anno e mezzo, da due case editrici molto accreditate una napoletana e successivamente – con mia grande sorpresa – da una toscana, fiorentina. Potete immaginare la mia gioia, quando lessi i giudizi favorevoli e di accoglimento del mio lavoro, la seconda era gi pronta ad iniziare un lavoro di editing, ma con mia somma meraviglia, quando mi recai a colloquio da quella napoletana, dopo sperticati complimenti e mirabilie, mi fu chiesto di trovare uno sponsor che sborsasse € 5000 o al massimo li avrei potuto sborsare io. La seconda invece me ne chiese 7000, anche per il lavoro di editing (il libro secondo loro aveva troppe citazioni, ma era buono come impianto narrativo). Ho chiesto ad amici che stimo e reputo all’altezza il fatidico “Che fare”. Avrei potuto pubblicare con… e con… ma con garanzie minime di distribuzione, nessun passaggio sulla stampa e sui media. Insomma, mi pagavo un libro con una casa “importante”, ma la casa editrice “importante” oltre a prendersi i soldi, faceva quasi niente per me, in più, trascorso qualche anno di totale invisibilit , la casa editrice “importante”, mi avrebbe chiamato e mi avrebbe detto “caro sig. Cuomo abbiamo un centinaio di copie avanzate nei nostri depositi, se vuole, li può acquistare con uno sconto speciale”, avrei pagato cos due volte il mio libro. A quel punto ho pensato che questa “mafia” tutta italiana di una editoria foraggiata anche con soldi pubblici, non mi interessava e mi sono rivolto al print on demand, il self publishing. Ecco, questo è il peccato originale. Lo presenterò a Napoli? S, se trovo qualcuno che lo vorr presentare e dove. Quale è il modo migliore per veicolare il romanzo comprarlo e, soprattutto, leggerlo.
*Franco Cuomo è nato a Vico Equense (NA), funzionario pubblico del settore musei e biblioteche della Regione Campania. Filosofo, pittore, scrittore. Ha insegnato all’Universit Federico II di Napoli e alla SUN (Seconda Universit di Napoli). Ha pubblicato saggi di filosofia e un romanzo. Questa è la sua seconda prova narrativa.
**Domenico Sabino, docente di Drammaturgia napoletana nel secondo Novecento – Universit Suor Orsola Benincasa di Napoli; drammaturgo e regista.
Nelle foto, la copertina del libro e l’autore