Nasce da una sinergia, “L’ultimo Decamerone” di Stefano Massini, ispirato al lavoro di Boccaccio che a Napoli, da giovane, scoprì la passione per la letteratura e l’amore per Fiammetta. Diretto da Gabriele Russo, lo spettacolo è una coproduzione della Fondazione Teatro di San Carlo, Fondazione Teatro di Napoli e Teatro Bellini: debutta martedì 10 aprile, alle 21, sul palcoscenico di via conte di Ruvo, a pochi passi dall’Accademia di Belle arti di Napoli.
In scena, Angela De Matteo, Maria Laila Fernandez, Crescenza Guarnieri, Antonella Romano, Paola Sambo, Camilla Semino Favro, Chiara Stoppa e il corpo di ballo del San Carlo diretto da Giuseppe Picone. Le scene sono di Roberto Crea, i costumi di Giusi Giustino, le luci di Fiammetta Baldiserri, le foto di Mario Spada.
Autore profilico e eclettico, il toscano Massini ne propone una rilettura completamente nuova, che si differenzia dalle tante rappresentazioni precedenti soprattutto perché contiene tutte le novelle diventandone una sola.
Spiega Massini: «A me premeva soprattutto indagare il formidabile valore di riflessione di Boccaccio, antica e modernissima, sull’urgenza del narrare, sul ruolo del narrare e sui meccanismi del narrare. Oggi viviamo in una società che è continuamente bombardata di storie, pensiamo, per esempio, quanto il web e i social network entrino continuamente nella nostra vita, con un intrecciarsi di narrazioni multiple, narrazioni istantanee come le fotografie o narrazioni per immagini come i video. E noi, immersi in questo grande mare di storie superflue, molto spesso perdiamo il senso della narrazione. Il Decamerone, viceversa, parte proprio da questo punto: la salvezza, dentro una crisi, sta sempre nel racconto».
Un altro primato napoletano. E’ la prima volta in Italia che una fondazione lirica e un teatro di prosa condividano un impegno produttivo così importante: «Questa è un’occasione – sottolinea Gabriele Russo – nata dalla nostra ormai persistente voglia di mettere insieme, sparigliare le carte, creare collaborazioni, ampliare gli orizzonti; una voglia che consideriamo la chiave di volta per creare qualcosa di nuovo, di bello. Abbiamo trovato nella direzione del San Carlo disponibilità, apertura e curiosità, e, insieme, ci siamo augurati di dischiudere, con questo esperimento, nuovi scenari e nuove possibilità».
Repliche fino a domenica 6 maggiore
Nella foto di Mario Spada, il regista Gabriele Russo con il cast
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