“Esseri relazionali e sentimentali” di Dario Renzi (Prospettiva Edizioni, pagg. 569, euro 40) è il frutto di una ricerca profonda e articolata, che parte dagli esseri umani che rappresentano e agiscono, e che sull’umano si concentra e trova la sublimazione di un umanesimo rinnovato, capace di fare tesoro delle indagini della filosofia classica fino alle più moderne scoperte delle neuroscienze.
Partire dall’umano, per Renzi, significa partire inevitabilmente dall’essere, inteso come soggetto rappresentante e agente tanto nel mondo interno quanto in quello esterno, in una relazione costante e irriducibile con gli altri, con i quali l’essere entra in relazione. La relazionalità, dunque, altra pietra miliare della ricerca, le cui basi sono individuate primariamente nella matrice femminile dell’umanità. Femminile come la soggettività che forma l’altrui soggettività sia all’inizio della vita – come madre che genera la vita – sia nella permanenza della vita – come genere femminile che protegge la vita, proteso alle attività benefiche e alla conservazione della specie umana.
La relazionalità, dunque, viene intesa come un aspetto saliente dell’umano. L’essere umano, nella sua naturale relazionalità, non è mai solo individuo ma un io-tu relazionale, un noi, una soggettività collettiva. Questa visione dell’essere e della sua relazionalità, sostenuta con ricche argomentazioni dall’autore, ha una evidente portata rivoluzionaria nell’ambito dello sguardo sull’umano, ponendo le basi di un pensiero umanista capace di innovare e approfondire la conoscenza, anche grazie all’apporto straordinario delle neuroscienze, e allo stesso tempo capace di tesaurizzare le esperienze filosofiche del passato, evitando quelle assolutizzazioni che sono state alla base delle sviste e dei drammi del secolo scorso.
Spesso, infatti, nella storia pensiero si è teso a polarizzare da un lato l’individuo, dall’altro la collettività, nella nota dinamica di un conflitto insanabile tra l’io e il noi, tra la visione individualista e collettivista. Un conflitto che, nato nell’ambito della ricerca filosofica e sociale, si è rapidamente trasferito nelle piazze e tra la gente, inaugurando, su basi e premesse rivelatesi fallaci, secoli di violenze, drammi e sopraffazioni.
La relazionalità, fondamento dell’umanesimo di Renzi, rimossa nell’agone filosofico e sociale, viene oggi riscoperta nella sua accezione più intima, come connotato essenziale dell’umanità. Il volume si concentra, altresì, sulle capacità elettive umane, all’interno delle quali l’autore effettua una distinzione tra le decisioni, mosse dall’intenzionalità umana, e le scelte, dettate da un processo più organico di sentimentalità e riflessione all’opera.

Dario Renzi| ilmondodisuk.com
Qui sopra, la copertina del libro. In alto, uno scatto di Vincenzo Amato

Proprio la sentimentalità, insieme alla relazionalità, costituisce una delle “nuove scoperte” del pensiero umanista dell’autore, motore primo di scelte genuinamente umane che si pone in contrasto con le teorie razionaliste e meccaniciste ancora oggi dominanti, ma destinate a cedere il passo, a causa della loro irriducibile distanza dalla natura umana più profonda.
Va segnalato, infine, che Esseri relazionali e sentimentali è parte del corso di Teoria Generale della Scuola Internazionale del Centro Studi della Corrente Umanista Socialista, ed è oggetto di studi e approfondimenti seminariali in oltre sette paesi del mondo, dalla Francia agli USA. La presentazione del libro, alla presenza dell’autore, si terrà sabato 28 aprile alle 16 all’Istituto Italiano degli Studi Filosofici di Napoli, Palazzo Serra di Cassano.
                                                                                                Maurizio D’Ago

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