Napoli terra fertile, Napoli terra feconda. Napoli ancora una volta madre di grandi talenti e di grandi sensibilit . Nella storia, e da sempre, la musica, i suoni, i ritmi e le melodie partenopee e più in generale del Mediterraneo, hanno destato grande interesse. E c’è un artista che magistralmente associa la magia di questi suoni al racconto di tematiche importanti e sempre attuali Sas Mendoza, un musicista partenopeo, con un lungo curriculum di tutto rispetto.
Diplomato al pianoforte al Conservatorio di Salerno nel 1990, ha partecipato a diversi seminari jazz a Siena e a Perugia con Franco D’Andrea. Numerose le jam-session con esponenti del Jazz italiano. Tra le sue prime esperienze, lo spettacolo “Napoli canta Napoli”che lo ha visto in tour per l’Europa. Nel 1995 incide il suo primo album Alba Mediterranea’, dove le suggestioni del sound mediterraneo sono ispirate dalle leggende, dalla magia e dai miti classici della grande tradizione partenopea.
Partecipa a alcune prestigiose rassegne musicali, tra le quali, il Premio Tenco nel ’96 con Danza Arcana’, a un festival della musica e cultura napoletana a Berlino nel ’97 e uno a Parigi nel ’98. Dall’animo molto sensibile, ma sempre con uno sguardo attento ai problemi del territorio , partecipa a progetti culturali per il recupero del territorio e del restauro di monumenti della citt di Napoli, affiancandosi ad artisti come Rino Zurzolo, Antonio Onorato, Tullio De Piscopo, Tony Esposito, James Senese, Edoardo Bennato, Tony Cercola, e Enzo Gragnaniello con il quale collabora da diversi anni.
Collabora in teatro allo spettacolo “Storie, preghiere e canti della Napoli del 1799” per la regia del maestro Roberto De Simone al Teatro San Carlo di Napoli. Nel 2001 è presente alla IV edizione Mediterraneo Video Festival nell’ambito della rassegna internazionale “Mediterraneo tra Musica e paesaggio”, un incontro tra le culture e le sonorit provenienti dai molti e vari paesi del Mediterraneo. Nel 2004 partecipa al “Premio Carosone” con una rivisitazione in chiave jazz di Guaglione’, affiancato da Karine Chenaf, cantante francese di origine marocchina, riproponendo una versione in francese Bambinò’. Nel 2005, al Teatro Augusteo di Napoli, si esibisce in uno spettacolo di Salvatore Alfuso detto Sciasci , fondatore storico del collettivo operaio “Le nacchere rosse”, al fianco di Dario Fò. sempre molto attento e impegnato attivamente in molti progetti di beneficenza, ed è giusto ricordarne qualcuno.
stato impegnato in numerose manifestazioni del Wesak’, un punto di incontro tra le culture Orientali e quelle Occidentali per la pace e la difesa dei diritti umani dell’ONU. Nel 2006, è uscito il Cd Sponde’, pubblicato dalla Masar, e soprattutto patrocinato da Amnesty International , il cui ricavato è andato a favore di Control Arms, una campagna contro l’uso delle armi; un album nel quale l’ascoltatore, attraverso le sonorit mediterranee, viene condotto in un viaggio virtuale che attraversa il confronto tra le varie espressioni artistiche del Mediterraneo in favore della salvaguardia delle identit culturali dei popoli.
Nel 2010 è al Teatro Sistina di Roma insieme a molti artisti internazionali come Ennio Morricone, impegnato in uno spettacolo di beneficenza a favore della ricostruzione della mensa di Celestino’ dei poveri de L’Aquila, distrutta dal terremoto, e anche per l’acquisto di macchinari per il reparto di Ematologia Pediatrica dell’ospedale Bambino Gesù di Roma. E ancora nel 2010 è il momento di “Guardando il mare”, cd pubblicato da Blu & Blu music di Milano, Suonidelsud e distribuito da Halidon. Mendoza ha da sempre espresso grandissimo interesse per Napoli e il mondo artistico partenopeo. Un artista che unisce l’amore e la passione per la musica e per il suo lavoro al raggiungimento di intenti e obiettivi umanitari. Con tappe sempre nuove che lui stesso ci racconta.
Dopo tante importanti esperienze, quali sono, dunque, i suoi progetti futuri?
“In primavera sar in uscita un nuovo cd; si intitoler "Perch l’amore cambia". un lavoro che tratta comunque tematiche sociali, dalla condizione delle donne e la violenza che subiscono ancora oggi, ai bambini che vivono la guerra, o ancora la condizione della vecchiaia e della malattia, accompagnando mio padre nel suo ultimo viaggio con una Serenata’”.
Qual è l’elemento distintivo di questo lavoro?
L’ingrediente sempre presente è l’amore in tutte le sue espressioni e sfaccettature, dall’amore malato per cui si compiono anche crimini a quello vero sacro ed eterno che non muore mai!!!”
Chi fa musica tra Napoli e dintorni ha molto spesso difficolt a inserirsi nel panorama musicale nazionale, nonostante abbia grandi idee o progetti eccellenti. Lei, che ha avuto modo di confrontarti con molte realt , cosa ne pensa?
“Purtroppo è proprio questo il problema. Infatti, probabilmente, a Napoli c’è troppa eccellenza artistica’ ed è questo che far un pò paura; in fondo, è come voler far entrare il mare in 6 è« « o è á « s pt B L libri n e B link B B d d B d d un bicchiere, e quindi, tranne che per pochi eletti, il resto ha grande difficolt . Basti pensare a ciò che accade ogni anno a Sanremo, si solleva sempre un polverone per un nulla, o per qualcosa che non ha niente a che vedere con la musica italiana, è un fenomeno puramente italiano, uno show….ma la musica sta da tutt’altra parte!!!”
Clicca il video anteprima di “Guardando il mare”
www.youtube.com/watch?v=DHlWhn9omcU
Nelle foto, Mendoza con la sua fisarmonica e la copertina dell’album "Guardando il mare"