Sono 250 le opere restaurate e in mostra fino al 23 luglio al Museo di Capodimonte e al Palazzo Zevallos Stigliano (via Toledo 185), nonch in altri luoghi d’arte di Napoli.
Quarantacinque nuclei di opere che coprono un arco cronologico che va dall’VIII secolo a.C. al primo Ottocento e provengono da varie citt d’Italia. Sono i lavori restaurati nello scorso biennio da Intesa Sanpaolo nell’ambito di “Restituzioni”, il programma che la Banca dedica da oltre vent’anni alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio artistico italiano. La cura scientifica è di Carlo Bertelli e Giorgio Bonsanti.
«Restituzioni approda a Napoli, – spiega Fabrizio Vona, soprintendente Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Citt di Napoli – approda nella citt d’arte più dimenticata d’Italia, il cui infinito patrimonio, conservato nei suoi meravigliosi musei, tra i più importanti e ricchi del mondo e nelle sue strabilianti chiese, soffre dell’offuscamento cui i media condannano la citt . Nella certezza che di Napoli interessi solo quanto possa essere riferito ai temi dei rifiuti, della criminalit , della difficolt generale di avere un contesto di civile vita quotidiana degno di questo nome. Nel raccontare una Napoli parziale ai media nazionali sfugge l’apertura di intere nuove sezioni museali, l’Ottocento a Capodimonte, e sfugge quanto la citt sia capace di avventurarsi in una riscoperta delle sue chiese, chiuse da decenni o in rovina, che ha il sapore di una possibilit di riscatto, mentre alla Certosa di San Martino dedica, di recente, un articolo il “New York Times” e si interessano delle chiese chiuse della citt le televisioni europee».
Tra i manufatti protagonisti il grande mosaico romano con scena di palestra da Reggio Calabria, la cosiddetta Tomba della Principessa di Canosa di Puglia, la celebre Stele Borgia che, insieme a due affreschi provenienti dalla Caserma dei Gladiatori di Pompei, al prezioso vaso dell’Amazzonomachia e alla Loutrophoros con Niobe e divinit , giunge dal Museo Archeologico Nazionale partenopeo. Il Museo di Capodimonte, dove sar protagonista il Trittico in alabastro con le Storie della Passione, un dossale quattrocentesco di oltre tre metri di alabastro, duecento chili di peso, manifattura inglese di Nottingham, proveniente dalla chiesa napoletana di San Giovanni a Carbonara.
Capolavori di arte antica e moderna per citarne qualcuno, dal sarcofago egizio detto “del figlio di Iside” proveniente dal Museo Civico Archeologico di Bologna, al mosaico dell’emblema del leopardo proveniente da una domus di III-IV secolo di Faenza (RA), al dipinto di Dosso Dossi, Madonna col Bambino e santi Sebastiano e Giorgio, della Galleria Estense di Modena. E il Reliquiario del sangue di San Gennaro, custodito nel Museo del Tesoro di San Gennaro, e il Busto-reliquiario di san Gennaro, trasferito per l’occasione, in via del tutto eccezionale, dalla Cappella in Duomo all’interno della Sacrestia, per consentire al pubblico una visione più ravvicinata.
Tra le opere anche una vetrata della chiesa di San Domenico restaurata dopo il danno subito durante il terremoto dell’Aquila del 2009. In Palazzo Zevallos Stigliano, sede museale partenopea di Intesa Sanpaolo, trait-d’union tra antico e moderno sar un pezzo unico nella storia dell’arte una fusione in rame e bronzo di Antonio Canova raffigurante una Testa di Medusa, del Museo Civico di Bassano del Grappa.
Novit di questa edizione di Restituzioni, al catalogo cartaceo in formato ridotto si affiancher il catalogo generale, tutto edito da Marsilio, in formato pdf che, insieme alle relazioni di restauro, sar fruibile gratuitamente sul sito www.restituzioni.com. Terminata l’esposizione, tutte le opere torneranno ai loro luoghi di origine. Ad oggi sono ormai quasi un migliaio i manufatti, di pubblica fruizione, che sono stati restaurate e restituite alla collettivit .
«Il progetto è un omaggio, un motivo di incoraggiamento , un segno di grande attenzione e solidariet . sottolinea Giovanni Bazoli, presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo. Anche per quel che sta vivendo con il recente incendio che ha distrutto la Citt della Scienza. A Napoli, accanto ad aspetti di degrado, c’è un’aristocrazia culturale ed intellettuale che ha pochi paragoni».
INFORMAZIONI
Sedi espositive
Museo di Capodimonte
Via Miano, 2 – 80131 Napoli
Orario dal luned alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00. Chiuso il mercoled.
L’ingresso alla mostra è incluso nel prezzo del biglietto del Museo.
Ingresso intero € 7,50
Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano
Via Toledo, 185 – 80132 Napoli
Orario dal luned alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00; sabato dalle ore 10.00 alle ore 20.00.
Chiuso il mercoled.
L’ingresso alla mostra è incluso nel prezzo del biglietto delle Gallerie.
Ingresso intero € 4,00 | ridotto € 3,00
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all’ingresso ridotto a Capodimonte.
Museo Diocesano
Largo Donnaregina – 80138 Napoli
Orario dal luned al sabato dalle ore 9.30 alle ore 16.30, domenica dalle ore 9.30 alle ore 14.00.
Chiuso il marted.
Ingresso Ridotto € 4,00 (intero € 6,00)
Museo del Tesoro di San Gennaro
Via Duomo, 149 – 80132 Napoli
Ingresso Ridotto € 5,00 (intero € 7,00)
Chiesa dei Santi Apostoli
Largo Santi Apostoli, 9 – 80138 Napoli
Cappella del Tesoro Duomo di Napoli
Via Duomo, 147 – 80138 Napoli
I possessori di biglietto delle Gallerie di Palazzo Zevallos o del Museo di Capodimonte hanno diritto all’ingresso ridotto al Museo Diocesano e al Museo del Tesoro di San Gennaro.
SERVIZIO NAVETTA GRATUITO
Per tutta la durata della mostra, il Museo di Capodimonte è raggiungibile con navetta gratuita offerta da Intesa Sanpaolo e dal Banco di Napoli.
Itinerario
Partenza da Piazza Trieste e Trento (fermata ANM), fermata al Museo Archeologico Nazionale (altezza scalinata), fermata Via Duomo (Museo del Tesoro di San Gennaro), fermata all’emiciclo di Capodimonte (davanti all’entrata delle Catacombe di San Gennaro), capolinea all’interno del parco di Capodimonte in prossimit dell’ingresso di Via Miano 2 (Porta Piccola).
Percorso in senso inverso partenza dall’interno del parco di Capodimonte in prossimit dell’ingresso di Via Miano 2 (Porta Piccola), fermata all’emiciclo di Capodimonte (davanti all’entrata delle Catacombe di San Gennaro), fermata al Museo Archeologico Nazionale (lato Via Pessina), capolinea Piazza Trieste e Trento.
Sabato-Domenica
• partenza da Piazza Trieste e Trento (fermata ANM) 09.00 -11.00 – 13.00 – 15.00 – 17.00
• partenza da Museo di Capodimonte (ingresso Via Miano – Porta Piccola) 10.00 – 12.00 – 14.00 – 16.00 – 18.00
Luned-Venerd (escluso il mercoled)
• partenza da Piazza Trieste e Trento (fermata ANM) 11.00 – 15.00 – 17.00
• partenza da Museo di Capodimonte (ingresso Via Miano – Porta Piccola) 12.00 – 16.00 – 18.00
Nelle foto, in alto, il trittico restaurato in esposizione a Capodimonte. In basso, da sinistra, il Mosaico della Pantera durante il restauro; il Paradiso (ritrovato) di Lanfranco e la Vetrata di San Gerolamo prima e dopo l’intervento di recupero