Il teatro è di quelli a misura d’uomo. Nel vero senso della parola. Il palco è a pochi centimetri di distanza dalla platea, e non è rialzato. Nessuna scala o barriera architettonica che sancisca una certa superiorit che tanto piace, invece, al teatro propriamente detto. Perch quello che succede sul palco riguarda il pubblico, e a lui va sussurrato in un’atmosfera quasi fuori dal tempo.
Teatro Spazio Libero, che esiste e resiste dal ’74 grazie a Vittorio Lucariello, fa parte di quelle poche realt che al cambiamento non sono solo attente, ma puntano a dettarlo. Ecco perch “Ricognizioni 2013 Napoli Venezia Londra ” è un progetto che oscilla tra danza e teatro coinvolgendo giovani compagnie impegnate in giro per il mondo, proponendo un linguaggio nuovo e sempre contemporaneo. La più riuscita sintesi di questa ricerca è sicuramente “De vulgari eloquentia orfani fanciulli e divini, the big meridional question”, una rivendicazione della napoletanit .
Ad accogliere il pubblico, guidandolo per le strade della storia di Partenope, c’è un’autostoppista improvvisata. Lucia, la cui voce è prestata da Paola Neri, con l’aiuto di Gennaro Monforte e Amedeo Ambrosini, rievoca miti e leggende di un meridione culla della nascita di un nuovo mondo. La suggestione è di quelle che facilmente catturano l’immaginazione nascosta nella penna di qualche copista dimenticato, c’è una Divina Commedia scritta in napoletano. Se la lingua è strumento di comunicazione, non è poi cos assurdo farsi trascinare da questa ipotesi bizzarra.
Lungo un percorso costruito per immagini veloci, quasi cinematografiche, si ricostruisce la vicenda di una babele culturale alla cui base troviamo sempre Partenope. Le figure di Dante e Virgilio, rievocate per l’occasione, diventano attenti osservatori di un excursus nella lingua, che parte dai culti pagani del I secolo arrivando a De Simone, passando per Nerone ed Eduardo intervallati da coreografie la cui gestualit sembra raccontare un sogno. Quello di Paolo e Francesca che cede il passo al Conte Ugolino e Filumena Marturano per sfociare in quel mare che Eduardo definiva pauroso e da cui la nasce la leggenda di Partenope, la sirena che tanta letteratura ha attratto, da Ulisse agli Argonauti passando per Orfeo, diventando mito fondante della citt .< Ad attestarlo, proprio Virgilio.
Attraverso un linguaggio vivo che resiste nella tradizione senza per questo perdere di incisivit , e coreografie sapientemente costruite grazie alla passione di mani che si intrecciano, Lucariello ha costruito, in realt , un’opera ben più complessa di una Commedia napoletana le maglie che, fittissime, è riuscito a tessere, formano una rete resistente e concreta. E’ l’energia di chi lavora nell’ombra garantendo prospettive allo scenario teatrale attuale. Teatro Spazio Libero è l’espressione di una storia ancora viva e in divenire.
Per saperne di più
www.spazioliberoteatro.it
Teatro spazio libero28 – 80121 – Napoli
Tel. 081.40.27.12
E-mail info@spazioliberoteatro.it
Il prossimo evento
Dal 6 all’8 maggio
BACH IN PROGRESS
di Susanna Canessa in collaborazione con Imprenditori di sogni
Nelle foto, momenti della messinscena di “De vulgari eloquentia orfani fanciulli e divini, the big meridional question” di Vittorio Lucariello