Comunicare un evento a volte può trovare mille impedimenti e la strada diventare impervia e contorta ma nel caso di INCENDIUM non è stato cos, si è sviluppata una gara di solidariet che, partita da un gruppo di donne, tenaci e coraggiose, è arrivata al cuore della gente e ha coinvolto persone distanti in una rete articolata ma compatta che ogni giorno diventava più estesa. L’idea della mostra-asta nata dall’Associazione TempoLibero,- questo gruppo di caparbie formichine sempre in prima linea come Linda, Susi, Tina, e tante altre che hanno lavorato dietro le quinte ma con tenacia – è stata capace di collegare fra di loro artisti dalla storia cos diversa, di et ed esperienza varia sulla scia di un filo rosso di Solidariet . Le notizie relative all’idea di aiutare Citt della Scienza coinvolgendo il mondo dell’arte e sponsor istituzionali e privati, ha investito poi ognuno della responsabilit di diffondere la manifestazione che ha avuto, per prima cosa, un raro valore civile.
Fulcro della rete è stata la casa editrice Paparo editore dove un gruppo altrettanto coinvolto ha supportato l’Associazione insieme ad altri volontari come Nando (Calabrese) che con il sito, costantemente aggiornato, ha contribuito alla buona riuscita della manifestazione aiutato dalla sua preziosa collaboratrice Aria che non lo ha mai abbandonato. Questo fluido coinvolgente e caldo che si espandeva come la luce quando apri una finestra in una stanza buia, che avvolge e disvela tutto quanto prima sembrava non ci fosse, ha unito tante persone di cui oggi basta anche solo il nome e creato collegamenti anche a distanza. E ognuno ha fatto la sua parte gli artisti, ognuno a suo modo, chi subito istintivamente e chi in modo più ponderato, hanno addirittura abbassato il prezzo di mercato della propria opera per permettere di venderla più facilmente; gli sponsor hanno coinvolto la propria rete e hanno diffuso al massimo la notizia dell’asta; le istituzioni sono state veramente presenti, attive e non lontane come spesso accade come lo staff del PAN che concretamente non ha lesinato partecipazione e suggerimenti.
Con entusiasmo, Tony Stefanucci, oltre ad occuparsi del progetto di allestimento e della sua realizzazione con un gruppo di giovani allievi, ha creato il logo dell’evento che riporta alla memoria il dramma e il dolore generale per l’evento di Citt della Scienza. Questa rete pulsante si è poi aperta alla citt civile con un’asta, a cui anche il banditore ha partecipato per solidariet , per raccogliere fondi e la citt di Napoli generosa come sempre, ha risposto pur nella difficolt del momento. Gi felicemente intrappolata nella rete, il mio compito è stato di coinvolgere i media con tutti i mezzi a mia disposizione a cominciare da twitter, facebook, via mail e via telefono, facendo rimbalzare le notizie in “rete” e sui supporti più tradizionali della carta stampata, delle radio e delle televisioni.
La risposta è andata oltre il previsto grazie anche alla sensibilit di qualche giornalista come Donatella (Gallone), che mi ha dato una mano ad aprire altre porte e i risultati sono stati soddisfacenti a partire dal lungo servizio, attento e significativo, realizzato dalla Rai. Tutto questo non era scontato n semplice perch quando una notizia si diffonde spontaneamente i media, soprattutto quelli più canonici, è come se arretrassero quasi fosse venuto meno il loro ruolo di diffusione. Fortunatamente nessuno di noi ha mai fatto un passo indietro e la rete ha funzionato e potrebbe funzionare ancora per tante altre cose che riguardano la comunit , è il caso di pensarci anche se per adesso guardiamo e speriamo che la nostra Araba Fenice risorga dalle sue ceneri.
*ufficio stampa di “Incendium”
Nelle foto di Nando Calabrese, la preview per la stampa