Tutto improntata all’indicibile eleganza di Roberto Cominati il concerto sancarliano che aveva come brano centrale il Concerto in sol Maggiore per pianoforte e orchestra di Maurice Ravel. Il pianista, napoletano di Fuorigrotta, ha affrontato la difficile pagina con l’umilt dei grandi, sfoggiando un suono cristallino, di un nitore parlaceo, senza concessioni a quel funambolismo circense che caratterizza tante esecuzioni pianistiche oggi cos in voga. Strabiliante è la capacit di Cominati di mantenere una concentrazione assoluta per tutta la durata del brano, dosando potenza e leggerezza, acume interpretativo e abilit tecnica.
Privo di compiacimenti e di lezzi, il pianismo di Cominati si rivela snello, essenziale, profondo e originale. Il sapore ieratico e all’un tempo sensuale del secondo movimento ha incantato la platea, ancor più del virtuosismo del terzo movimento, che ha strappato applausi convinti, ai quali il pianista ha risposto con due bis.
Nella pagina che apriva il programma- Un americano a Parigi, di George Gershwin- l’orchestra è apparsa impegnata a far quadrare i tempi, a osservare gli attacchi, a indovinare le entrate, con evidente danno per l’insieme dell’esecuzione, neppure troppo agevolata dal direttore Juraj Valčuha, che ha inspiegabilmente rallentato i tempi, soprattutto nella parte iniziale, diluendo la virulenza ritmica in una lettura solfeggiata di dubbio effetto. Di parigino non c’era nulla, di americano ancor meno insomma abbiamo ascoltato una lettura acerba, che forse sarebbe migliorata con tante altre prove. In chiusura, “I quadri di una esposizione” di Musorgskij nella versione orchestrale di Ravel, nei quali l’orchestra è apparsa più a suo agio, come pure il direttore.
Ricominciando da Aida
Il Teatro San Carlo inaugura la Stagione 2013/14 con Aida, un capolavoro senza tempo. Allestimento curato dal regista Franco Dragone. Biglietti a partire da 50 euro
Biglietteria 081 7972331 – 412
In foto, Valčuha e Cominati