Via, via i nostri tempi si delineano sempre di più … dopo la chiusura della Libreria Guida Merliani , la Libreria Loffredo che per trentaquattro anni ha occupato una sede nel cuore del Vomero,in via Kerbaker 19, si trasferisce in via Cimarosa, all’interno del civico 20, perde ci la sua sede storica. La storia della Loffredo come libreria , ha inizio circa centoquaranta anni fa, ma una ricostruzione precisa del suo più lontano passato non è stata possibile, in quanto nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa di un incendio, sono andati distrutti gli archivi.
Sappiamo che la libreria Loffredo era operante sin dai primi decenni dell’800 nella sede in via San Biagio dei Librai, all’interno del cinquecentesco palazzo Carafa di Montorio, vicino alla piazzetta Nilo, dove domina la statua che è divenuta il logo della libreria prima, e della Casa Editrice poi. L’incendio del 1944 e il successivo terremoto del 1980 hanno costretto la Libreria a cambiare sede.
Si trasferisce nel cuore del Vomero e opera su una superficie di circa 500 mq, con 70.000 titoli a disposizione dei clienti, diventando un luogo di cultura importantissimo per il quartiere. Anche la Casa Editrice Loffredo vanta lontane radici culturali, risale agli inizi dell’800, la sigla Rondinella-Loffredo, ed è tra le più antiche case editrici italiane e la più antica casa editrice scolastica nazionale. Ancora oggi è presente su tutto il territorio italiano, specialmente nel campo dell’editoria universitaria e scolastica, ma anche con sempre crescente attenzione alla produzione dedicata alla narrativa e alla poesia.
Ricordiamo che la Loffredo ha lanciato Enzo Striano e pubblicato, prima in Italia, il suo romanzo “Il resto di niente “, sulla figura storica della Pimentel Fonseca e sulla rivoluzione napoletana del 1799, su quella scia continua a pubblicare narrativa e poesia in varie collane, comprese sotto il nome ” I frutti di Partenope”.
Incontro Gianni Loffredo per raccogliere le sue impressioni su questo momento legato al prossimo trasferimento. Mi racconta che l’attivit  di famiglia è partita dal bisnonno paterno che era un libraio e lui stesso si ritiene tale. Parla del suo rapporto con la carta stampata che definisce ” profumata “, e non asettica come l’e- book. In Libreria, per facilitare l’approccio con ” il genere “, i libri sono stati suddivisi in ” vicoli ” che accompagnano il cliente nell’acquisto.
Gianni Loffredo definisce lo spazio libreria un luogo aperto alla cultura, di recente è stata aggiunta la vendita di strumenti musicali; il recupero della lingua napoletana attraverso la voce dei nuovi poeti; ed è luogo promotore di eventi con una programmazione mensile. Mi parla di una ” linea gotica ” intesa come difesa di nuovi autori locali e in questo senso è attento ai nuovi talenti.
Gianni Loffredo raccomanda ai nonni di abituare i bambini a leggere perch ha avuto tanta soddisfazione dai suoi nipoti nel verificare che la lettura delle fiabe ha concesso loro il dono della fantasia. I tempi sono quelli che sono e al posto di quel luogo, legato al vissuto di molti vomeresi, dall’infanzia con i primi libri, agli anni dell’adolescenza con l’acquisto dei testi scolastici, alla maturit , al suo posto, aprir  un centro scommesse.
Gli elevati costi di gestione, a partire dal canone di locazione, non consentono ai vomeresi di conservare visibile il proprio salotto culturale, ma si far  in modo che la nuova sede sia ancora più fruibile, anche con l’aiuto del presidente del comitato valori collinari, Gennaro Capodanno.

In foto, la vetrina della libreria Loffredo in via Kerbaker

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