Un mese all’insegna della meraviglia. Parte domani sera la seconda edizione di “MeravigliArti”, rassegna di letteratura, teatro, musica e arte diretta quest’anno da Paola Servillo. Ancora una volta, scenario della manifestazione sar il Museo Cappella Sansevero. Non c’è da stupirsi, racconta il presidente del polo museale di via de Sanctis Fabrizio Masucci, meraviglia chiama meraviglia “Tutta l’avventura intellettuale di Raimono di Sangro fu segnata dall’ansia di meravigliare, dall’intento di illudere, dall’estro di provocare”.
Quattro marted e una domenica per trasformare la Cappella di Sansevero in una vera e propria ludoteca con il fine ultimo di trasformare questa meraviglia in partecipazione. Proprio dallo sguardo stupito dei bambini è partita Paola Servillo per costruire questa seconda edizione, sostenuta da “Banco di Napoli S.p.a.” che tra gli altri ospiter l’ installazioni della belga Ann Veronica Janssens, realizzata in collaborazione con la Galleria Alfonso Artiaco e visitabile al 20 maggio al 27 giugno. Una rassegna dalla caratura internazionale che affida il difficile compito di fare da apripista ad artisti e storici come Philippe Daverio, Roberto Herlitzka e il pianista milanese Antonio Ballista al violinista libanese Ara Malikian con “Le mie prima quattro stagioni”.
Una rivisitazione pomeridiana che rende l’opera vivaldiana interattiva, viva, lontana dalla statica teatralit che vuole la musica classica distante e destinata a un pubblico elitario. Uno spettacolo che punta a trasformare la Cappella di Sansevero in una vera e propria ludoteca a misura di bambino, ricordando da dove proviene la vera meraviglia. L’appuntamento è per domani alle 18.30 nella dimora del principe Raimondo di Sangro, che rese la sua casa “un’accademia delle più famose arti”.
Per saperne di più
www.meravigliarti.it
I biglietti sono acquistabili al ticket office del Museo Cappella Sansevero e alla Concerteria di via Schipa
Nelle immagini, la conferenza stampa di presentazione, Ara Malikian (ph.R.P. Guerzoni), Paola Servillo fotografata da Ghidelli e il Cristo velato in uno scatto di Massimo Velo