La “Cooperativa 25 giugno”,per celebrare la sua pluridecennale attivit presso il Comune di Napoli, ha ottenuto la suggestiva cornice del parco archeologico Pausilypon e l’arte di Carlo Faiello che con la sua band ha ripercorso idealmente il suo lungo iter artistico proponendo 19 brani da lui composti nell’arco di 15 anni. Autore, cantante, chitarrista, anima del suo gruppo, Faiello ci immette immediatamente nel suo mondo una musica popolare, pensata e scritta per il popolo, attinta dalla vena antica e inesauribile della Tradizione che declina, in un misto inscindibile, canto, musica e danza. Un impatto immediato e coinvolgente con A tamburo battente, uno scoppio di vitalit contagiosa, melodie e ritmi che generano nel publico sentimenti e percezioni cinestetiche che liberano adrenalina, suscitano la voglia incontenibile di muoversi per l’esigenzadi una più intima partecipazioneal ritmo binario della tammurriata e a quello ternario di una esplosiva tarantella. Erotismo, slancio vitale, gioia di vivere incarnati nel dinamico e leggiadro saltellare di due piedi nudi, nel volteggiare ora lieve ora vorticoso di un giovane corpo vestito di rosso e bianco.
Passione e luce. Una freschezza adolescenziale vestita da un’ampia gonna dagli orli sfrangiati, chiaro riferimento alle immagini sei-settecentesca di giovani popolane, rese familiare da tanta iconografia pittorica. Erminia Parisi , la seduzione che si veste di grazia. la volta del canto, irrompeMarilù Poledro con Stella Diana e Ballo della Madonna, le castagnette un prolungamento naturale del movimento armonioso delle braccia. Anche lei vestita di rosso sentimento, espansivit , passione. Le espressioni danzate della devozione ora sono affidate a Ermina Parisi e a Raffaella Vacca, una leggiadria biancovestita di delicati volteggi. Seguono due brani strumentali, Guainella e Zingaresca, due titoli di forte valenza evocativa che rimandano alla sassaiola degli scugnizzi e alla emarginazione, due temi molto presenti nella musica popolare, peraltro titolo del brano successivo che Faiello canta con Rosario Massa, cui lo lega una antica “complicit artistica”.
Argiento vivo ripropone gli stilemi della tarantella seicentesca con musica, canto e danza. E ancora un duplice omaggio a Fabrizio De Andrè, Cruza de m, pietra miliare della musica etnica, “vutata a lengua nosta” e Don Rafaè. Festa d’o sole, Vota vota, un chiaro richiamo alla centralit del sole e al valenza simbolica del vorticare nella danza, la più antica delle arti. Alla delicata e pensosa malinconia di O sapore d”e ccerase è affidato l’omaggio all”indimenticato intimismo canoro di Roberto Murolo. Prezioso, e ahim troppo breve, il cammeo della guest guitar Max Puglia unita all’esotismo vocale di Savio Arata.E poi in crescendo lo spontaneismo di Takkarata nei volteggi delle sue danzatrici e la rivendicazione finale del carattere erotico e liberatorio della tarantella, spogliata -come sottolinea Faiello- da ogni orpello basso folkoristico. Il richiestissimo bis propone la Ballata degli sfrantummati la versione partenopea del ben più noto “rottamare”, intrisa di una sana vena rivoltosa e antipolitica, autorizzata dagli attuali tempi bui. Assecondano e rendono possibili il viaggio ardimentoso di Faiello la affiatata compagine orchestrale Peppe Di Colandrea (clarinetto e sax), Roberto Giangrande (basso), Rosario Massa (chitarra e voce), l’infaticabile Gianluca Mercurio, (percussioni e tamburo a cornice), Enzo Pinelli (batteria), l’ineffabile e prodioso violino di Pasquale Nocerino, la seduzione vocale di Marilù Poledro, bellezza mediterranea anch’essa lanciata nello slancio dionisiaco finale, le gi ricordate danzatrici Erminia Parisi e Raffaella Vacca.
La vicenda artistica di Faiello, una lunga storiaavviato con la Nuova Compagnia di Canto popolare e arricchitasi negli anni di sonorit mediterranee, arabe e nordafricane.Una maturit che, nonostante tutte tutti gli arricchimenti delle contaminazioni world, conserva i segni visivi e sonoridel tempo mitico,inesauribile, immutabile, sempre uguale a se stesso e perciò ipnotico; l’ingenuit del gesto e deimovimenti corporei non ancora codificati dalla coreografia.
Le sue performance una rivelazione di tracce di stati anteriori di sviluppo, gi espressi nel ripetersi rassicurante di antichi rituali per esorcizzare il senso di insicurezza antico e sempre nuovo di fronte alla natura e le angosce di vite minacciate e ora riproposte nella leggerezza delle attuali modalit espressive orientate alla spettacolarit .
Il senso più profondo dell’arte compositiva di Faiello è nelmagnetismo sprigionato dalla sua band. Il segreto della seduzione in quel mix inscindibile di canto musica e danza è proprio qui, nella rievocazione del tempo mitico. Solo in esso la coesistenza di sonorit tradizionali e stilemi musicali contemporaneo, di solito in antitesi, si risolvono in una felice e feconda convivenza.
Nella foto, Carlo Faiello